Ripartire in Sicilia? Solo in condizioni di massima sicurezza per lavoratori e cittadini, nel pieno rispetto dei protocolli sottoscritti a livello nazionale e regionale. Lo sostengono le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil sull’avvio della fase 2.

Le tra sigle in una nota indirizzata al presidente della Regione, Nello Musumeci chiedono il confronto con  il governo siciliano. “Apprendiamo dagli organi di stampa – affermano Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia – dell’ipotesi avanzata dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, di non andare oltre la data del 3 maggio per il lockdown“. Secondo i sindacati è essenziale attendere le valutazioni dei comitati tecnico-scientifici e gli esiti dell’incontro fra il governo nazionale e i sindacati per decidere.

Cgil, Cisl e Uil sollecitano, inoltre, il governo regionale a organizzare prima possibile un vertice con le parti sociali.  “Attendiamo ancora – dichiarano Mannino, Cappuccio e Barone – di essere convocati per discutere della manovra economica varata dalla Giunta di governo, siamo riconosciuti quale parte attiva nella pianificazione dei fondi europei eppure non ci vengono fornite linee e indirizzi precisi su risorse che oggi diventano vitali per affrontare questo momento difficilissimo”.

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