Ci sono degli aspetti poco chiari nel documento stilato dal Comitato tecnico scientifico per l’Assessorato Regionale alla Salute riguardo la ripartenza di ambulatori, laboratori e studi medici privati dopo che è stato dato il via libera ai centri per disabili

“Ho inviato una lettera all’Assessore Regionale alla Salute, Ruggero Razza, facendomi portavoce delle perplessità di odontoiatri, pediatri, oculisti, ginecologi, dermatologi, diabetologi, fisiatri, chirurghi plastici, ecc. che chiedono di liberare, con chiarezza, l’esercizio di tutta la attività sanitaria ambulatoriale anche in ambito privato” dice il leghista Nino Minardo.

Tutte le regioni (a parte Calabria, Sicilia e Sardegna) hanno già dato il via libera a tutte le prestazioni sanitarie. “Il documento redatto dal comitato scientifico siciliano ricalca il più complesso ed articolato di tutti i protocolli regionali: quello dell’Emilia Romagna che ha avuto un numero di contagi di gran lunga superiore rispetto alla Sicilia e non si capisce come potrebbe essere realizzata, all’atto pratico nell’isola, “a tappeto” l’esecuzione dei tamponi a tutti i pazienti prima dei ricoveri. Nell’ordinanza della Emilia Romagna, prudenzialmente, si definisce di eseguirlo entro 7 giorni dal ricovero. Nel documento tecnico siciliano, non viene indicato alcun lasso temporale”.

“Sappiamo che esistono grandi difficoltà nel reperimento, processazione e documentazione dell’esito del tampone – ammette Minardo – quindi sarebbe impossibile eseguirlo ed avere sempre il risultato il giorno prima del ricovero. Come sarebbe insensato ed inutile eseguirlo troppi giorni prima (il paziente potrebbe infettarsi in qualsiasi momento, prima del ricovero)”.

“Questo passaggio, rischia di bloccare o frenare lo scorrimento delle liste d’attesa, già incredibilmente allungate. Si creerebbe il paradosso di trasformare questo “vantaggio” epidemiologico siciliano, in un incremento dei pazienti che andranno a curarsi fuori regione. Sono certo dell’attenzione e della sensibilità che l’assessore Ruggero Razza sta riservando a queste problematiche e gli ho chiesto di dare un chiaro via libera, in base alla situazione siciliana, a tutte le prestazioni sanitarie non urgenti, ambulatoriali, anche private”.