L’episodio, avvenuto lo scorso ottobre in via Liguria, zona residenziale di Palermo, aveva sconcertato il quartiere. Un uomo era stato sorpreso a fare sesso in strada con un cane e per questo denunciato dalle proprietarie del cucciolo di meticcio di un anno e mezzo, per atti osceni in luogo pubblico e maltrattamento di animale.
Il giudice ha adesso deciso che l’uomo era al momento del fatto incapace di intendere e di volere. Si tratta di un clochard di 65 anni, conosciuto da tutti nella zona di via Liguria, proprio perché pacifico ed innocuo.
L’uomo è stato adesso però assegnato per due anni a una residenza sanitaria assistita: vi si recherà solo quando avrà finito di scontare la pena che gli è stata inflitta per altri reati e per la quale si trova adesso in carcere.
La sentenza è del Gup Lorenzo Matassa. Accolta la tesi dell’avvocato Piero Milone, legale d’ufficio. Le proprietarie del cagnolino, indicate come persone offese dal reato, non si sono costituite parte civile, ma erano comunque presenti nel giudizio, attraverso l’avvocato Cinzia Calafiore.
Quando le proprietarie del cane si erano accorte dell’abuso sull’animale, avevano immediatamente chiamato la polizia. Agli agenti l’uomo aveva mostrato un tesserino che comprovava i gravi problemi psichiatrici di cui soffre – una diagnosi di schizofrenia – e aveva poi spiegato di capire cosa faceva e di dispiacersene. Si era resa così necessaria, per decidere se Salvatore P. fosse «imputabile», una perizia psichiatrica, affidata a Maurizio Marguglio. La valutazione aveva stabilito che l’uomo era lucido e consapevole del suo gesto. Ma il giudice, che non è vincolato agli esiti della perizia, ha deciso diversamente.
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