Il cambiamento climatico presenta il conto e, negli ultimi mesi, in Italia ne abbiamo preso consapevolezza con il susseguirsi di eventi catastrofici in molte regioni. Nel solo 2021, secondo Em-Dat (the international disasters database), i disastri naturali hanno provocato ben 250 miliardi di dollari di danni economici in tutto il mondo. Questi fenomeni, sempre più frequenti, rendono vulnerabili le imprese, che si trovano così ad affrontare ulteriori rischi.

Un’impresa su tre esposta a perdite economiche per via dei rischi climatici

In base allo studio realizzato nel 2022 da Crif–Red Risk, in collaborazione con Qbe Italia e con il patrocinio di Iia (Italian insurtech association), in Italia un’impresa su tre è esposta a potenziali perdite economiche a causa di fenomeni naturali, per via della conformazione del territorio italiano che presenta una diffusa ed elevata probabilità che si verifichino terremoti, inondazioni e frane. Ai fattori morfologici si aggiungono i rischi derivanti dalle alte temperature, sempre più comuni nei mesi estivi, come la siccità, lo stress idrico e le ondate di calore. Nonostante ciò, le piccole e medie realtà imprenditoriali risultano sotto-assicurate e poco attrezzate per far fronte a eventi naturali estremi.

 Le aree geografiche più a rischio di eventi climatici estremi

L’indagine ha analizzato i territori più esposti a rischi climatici. Per quanto riguarda il rischio frane, le province più vulnerabili sono Aosta, Sondrio, Trento e Belluno. In queste aree, più del 40% delle aziende locali sono esposte a rischio alto di frana.

Il rischio inondazione è invece elevato nelle province della bassa valle del Po (Rovigo e Ferrara), in zone costiere a scarsa elevazione (Gorizia) e in aree soggette a piogge torrenziali e inondazioni improvvise (Genova e Catania).

Quanto alle forti precipitazioni, la provincia più esposta è quella del Verbano-Cusio-Ossola (dove c’è anche il rischio di forti nevicate e di grandine), seguita da Lecce e Siracusa (soggette anche a grandinate frequenti).

Il rischio da ondate di calore interessa, e interesserà sempre più in futuro a causa del riscaldamento globale, le province nel Sud Italia e quelle della valle del Po.

I settori più vulnerabili ai fenomeni climatici estremi

Considerando i settori, quelli più colpiti da fenomeni climatici estremi risultano essere l’agricoltura, il commercio e la logistica. Il comparto dei servizi è invece quello con il minor numero di aziende che presentano un alto rischio (anche se va notato che la percentuale di imprese a rischio alto su almeno un pericolo supera il 25%).

La stima dei danni economici del cambiamento climatico

Lo studio Crif – Red ha stimato che, a causa delle ondate di calore, il 7% delle aziende presenti su tutto il territorio nazionale potrebbe subire perdite, con un picco del 55% se si considera il solo Sud Italia. La perdita media annua attesa causata da inondazioni, terremoti, frane e vento estremo, invece, si prevede possa essere circa pari allo 0,65% del fatturato attuale delle aziende. Il cambiamento climatico comporterà una crescita di questo dato di circa l’8% al 2050. Non c’è da sorprendersi quindi se nella bozza preliminare della Legge di Bilancio 2024, viene stabilito che le imprese dovranno sottoscrivere obbligatoriamente delle assicurazioni per mitigare i rischi legati a disastri ed eventi naturali entro il 31 dicembre 2024. Questa proposta, attualmente in fase di esame da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, prevede che le nuove polizze debbano fornire copertura per danni a beni di capitale fisso direttamente causati da eventi atmosferici anomali o disastri naturali, in considerazione delle esigenze specifiche di ogni impresa.

Imprese: fondamentale tutelarsi

A conferma del fatto che tutelarsi per le imprese è diventato imprescindibile, l’osservatorio città clima di Legambiente ha evidenziato un aumento del 135% degli eventi climatici estremi in Italia dall’inizio del 2023 rispetto ai primi cinque mesi del 2022 e da un rapporto di Ivass (l’Istituto di vigilanza delle assicurazioni) emerge che tra il 2010 e il 2020 i costi legati a disastri climatici in Italia sono stati di 36,5 miliardi di euro (con una tendenza all’aumento del 2% annuo secondo dati di Eurostat). Proteggersi contro i danni provocati dal cambiamento climatico e contribuire attivamente a uno sviluppo sostenibile è ormai un’assoluta necessità.