Sbarcherà in Sicilia sabato prossimo, fra due giorni, il ministro per la coesione territoriale Claudio De Vincenti. La sua sarà una missione, la prima dalla nomina a Ministro con queste funzioni, per verificare lo stato di attuazione del ‘Masterplan per la Sicilia’, il così detto Patto per la Sicilia nell’ambito del più generale Patto per il Sud. oltre 3 miliardi di euro, un miliardo dei quali su progetti cantierabili, quasi mille cantieri che possono essere aperti e fino ad ora nulla.

La firma, in realtà, è abbastanza recente, ma non si è ancora visto alcun passo. Ad eccezione dell’annuncio di ieri sera al termine della giunta regionale che sembra abbia sbloccato una cinquantina di opere. come, tecnicamente, le abbia sbloccate non è dato saperlo ma rigiuardxerebbero il dissesto idrogeologico in primo piano seguito da alcune non meglio precisate infrastrutture.

Il rischio, neanche troppo velato, è che questi provvedimenti siano la foglia di fico per coprire l’assoluta inerzia di questi mesi proprio in vista dello sbarco di de Vincenti dopodomani. Ma c’è di più. la proroga dei contratti dei dirigenti generali, cinque per l’esattezza, fino al 2019 è motivata proprio con l’esigenza di dare continuità alle opere legate al poatto per la Sicilia anche dopo la chiusura dell’esperienza di questo governo. Quindi contratti fino al 2019 per i dirigenti dei settori interessati a questi cantieri (leggi qui)

La medesima vicenda offre anche l’occasione la governatore per far pressione sul parlamento per l’approvazione della riforma degli urega ovvero le staioni uniche appaltanti. Questa riforma dovrebbe v elocizzare le gare a partire preoprio da quelle del Patto ma il parlamento non ne parlerà prima di martedì mentre ha già rinviato a luglio le elezioni nelle ex province senza passare da una riforma con buona pace del dibattito delle ultime settimane

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