L’85% dei ferrovieri siciliani si è espresso a favore del “sì” all’ipotesi di accordo del contratto collettivo nazionale delle attività ferroviarie sottoscritta dai sindacati nazionali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa e Fast, lo scorso 22 marzo. “Siamo soddisfatti della partecipazione dei lavoratori, su 3.500 addetti il 76% si è recato a votare nei 10 seggi elettorali dislocati nelle stazioni ferroviarie di tutto il territorio siciliano, esprimendo  un forte ‘sì’ con l’85% delle preferenze all’approvazione del Ccnl attività ferroviarie”, spiegano in una nota le segreterie regionali dei sindacati siciliani dei trasporti.

Gli aspetti migliorativi

Retribuzione base con incremento medio di 110 euro mensili, una tantum contrattuale di 500 euro, premio di risultato di 850 euro di cui 350 sotto forma di welfare aziendale, raddoppiato il contributo aziendale sulla previdenza complementare dall’1% al 2%, triplicato il contributo aziendale annuo sull’assistenza sanitaria integrativa che passa da 100 a 300 euro a lavoratore, sono fra i principali punti del testo.

Dato regionale oltre media nazionale

“Il dato siciliano è persino superiore alla media nazionale che si attesta al 73%, certificando che il ruolo dei corpi intermedi all’interno delle aziende del Gruppo Fs continua a essere apprezzato dai lavoratori, strumento essenziale per migliorare la qualità della vita professionale al servizio dello sviluppo aziendale e della mobilità di cittadini e merci” concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa e Fast.

La sua applicazione

In relazione agli aumenti stabiliti dall’1 maggio scorso, 1 novembre prossimo e 1 agosto 2023, sono stati definiti i nuovi importi mensili dei minimi tabellari. Ai lavoratori in forza alla data di stipula dell’accordo, sarà corrisposta, con la retribuzione di giugno 2022, una somma forfettaria a copertura del periodo che va dall’1 gennaio 2021 al 30 aprile 2022. L’importo sarà corrisposto in proporzione ai mesi di servizio prestati in questo periodo (considerando mese intero la frazione superiore a 15 giorni) e non ha riflessi su nessun istituto contrattuale o legale. L’accordo decorre dal 22 marzo scorso e scadrà il 31 dicembre 2023.

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