Palermo si fa bella ancora una volta nel celebrare per la 401ma volta Santa Rosalia, la Santuzza della Città. Nel ricordare la liberazione dalla peste avvenuta per grazia ricevuta dalla Santuzza, lo spettacolo della festa religiosa più antica del Mediterraneo avvolgerà tutta la notte e fino all’alba quasi mezzo milione di persone..

Lorefice, “Serve rigenerazione morale di Palermo”

E se il rito laico racconta di festa, spettacoli e cibi tradizionali, tocca all’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice riportare queste giornate del Festino nel loro alveo naturale, quello religioso e spirituale. Da sempre attento alle fragilità, ai drammi ed alle contraddizioni del capoluogo siciliano, Lorefice, nella sua Omelia lancia un appello alla ricerca del bello. Una ricerca che nasce dalla coscienza individuale e dal senso di responsabiltà.

L’Arcivescovo invoca una rigenerazione culturale sociale e morale di Palermo che – citando Papa Benedetto decimo sesto – passa non soltanto dagli strumenti giuridici ma anche da un rinnovamento etico e spirituale. Quella ricerca della bellezza supplicata da Lorefice è l’eco delle mille criticità di una Palermo che deve fare i conti con i drammi della violenza giovanile e degli assalti agli esercizi commerciali nel centro storico. Una preoccupante escalation di micro criminalità, tale da suggerire al Sindaco di Palermo Roberto Lagalla di prendere carta e penne e chiedere aiuto al Prefetto Massimo Mariani per un intervento da parte dello Stato. Per una notte si farà festa a Palermo, sperando che Santa Rosalia poggi ancora una volta la sua mano miracolosa sulle pestilenze di questa meravigliosa ed irredimibile città.

Le tappe del Festino 2025

Quest’anno il Festino proporrà un racconto inedito su Rosalia che si snoda in cinque tappe e avvolgerà il Cassaro in un racconto fatto di musica, canti, luci. Sarà inoltre “Crossmediale”, pensato come un viaggio narrativo e sensoriale, fatto di parole, musica e videomapping, un racconto che si svolge in alto, visibile per tutti, che rinnova la tradizione non negandola, ma riscrivendola con linguaggi contemporanei. È un omaggio a tutti quegli artisti che, nei secoli, hanno fatto di Palermo un’opera vivente, e alla bellezza come gesto che salva. Ogni tappa è infatti ispirata da un’opera d’arte legata a Palermo.

Protagonista di questo viaggio sarà Palermo stessa. Un carro-teatro si affiancherà al carro trionfale, rappresentando la città in preda al disordine dettato dalla paura della peste. Qui si muoveranno gli acrobati del Circ’Opificio e le danzatrici di Pantarte. Ci sarà comunque tempo per una tappa bonus, a Palazzo Riso, che vuole essere un regalo e una sorpresa per i Palermitani. Un attore, Vincenzo Ferrera, una musicista, Giulia Tagliavia, e un pittore, Francesco de Grandi, metteranno la loro arte al servizio del Genio di Palermo. I Quattro Canti, con la musica di Serena Ganci e Fabrizio Cammarata, segneranno il trionfo di Santa Rosalia, e con essa dell’arte barocca ed eternamente effimera del Festino. L’urlo “Viva Palermo e Santa Rosalia” celebrerà il rinnovarsi del patto che lega la città alla sua Santa, dando una nuova forma al carro-teatro e una ritrovata coesione e una direzione ai suoi abitanti. Porta Felice sarà il luogo che celebra l’aspirazione all’eternità del rapporto fra Rosalia e la sua gente, con una performance corale dell’intero cast del Festino con l’aggiunta di Sabrina Petyx. E come tradizione vuole si terminerà con l’attraversamento di Porta Felice e con i giochi piro-musicali.