In questi giorni il Senato ha approvato l’emendamento alla nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NaDef) che impegna il Governo a prevedere ‘misure di compensazione degli svantaggi strutturali permanenti derivanti dalla condizione di insularità’. Oltre 100 mila firme sono state raccolte per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per chiedere l’inserimento del principio di insularità nella Costituzione.

“È diventata una questione nazionale e i siciliani non possono attendere ulteriori rinvii – dice Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento sicilianista Cambiamo la Sicilia che prosegue – Lo Stato deve alla Sicilia oltre 150 miliardi di euro per la mancata applicazione dell’articolo 38 dello Statuto e con l’inserimento del principio di insularità, potremmo garantire una parità di trattamento ai nastri di partenza per i siciliani, rispetto ai cittadini italiani che sono nati e cresciuti in altre regioni della penisola. Per queste ragioni, chiedo al ministro Salvini un confronto che individui il percorso migliore e più rapido per giungere al riconoscimento derivante da questa condizione di svantaggio geografico. Un’opportunità pitica ed economica che oggi non può più aspettare.
Proprio lo scorso luglio è stato esitato per l’Aula il disegno di legge voto solo che il percorso del testo si è interrotto per via della richiesta referendaria. Non appena un deputato regionale deposita la proposta di referendum – dice Figuccia – viene sospeso l’esame delle proposte di legge alle quali questa fa riferimento e l’Ars deve deliberare entro quindici giorni dall’inserimento della proposta all’ordine del giorno”.

“Se l’Ars esprime un voto positivo, il Referendum deve essere indetto tra i 90 e i 120 giorni successivi dal Presidente della Regione che potrebbe però, per contenere i costi, rinviarne l’indizione fino ad un anno per farne coincidere lo svolgimento con altre consultazioni elettorali o referendarie. Sarebbe stato possibile quindi, arrivare alla consultazione dei cittadini in un tempo relativamente breve”.

Ma la questione è stata accantonata dal Presidente dell’Assemblea che continua ad incardinare testi spesso farlocchi, che non avrebbero alcun carattere preferenziale rispetto all’urgenza rappresenta dal tema insularità. Pertanto – conclude il parlamentare regionale – nei prossimi giorni depositerò presso gli uffici competenti, una mozione che impegni il governo regionale a chiedere con insistenza che il tema venga affrontato in aula, fissando già per le prossime elezioni europee la consultazione referendaria”.