Dopo 36 anni al servizio della comunità, il capo reparto Filippo Morgante lascia il corpo nazionale dei vigili del fuoco di Palermo. Morgante, entrato a far parte del corpo nazionale il 1° agosto 1990, dopo il corso di formazione iniziale presso le scuole centrali antincendi, ha prestato servizio presso i comandi di Cremona, Catania e Caltanisetta. Dal 12 febbraio 1996, ha operato con dedizione presso il comando di Palermo, raggiungendo poi la qualifica di capo reparto.
La carriera
Nel corso della sua carriera, Morgante si è distinto per il suo impegno costante e per l’alto senso del dovere. Di particolare rilievo, ha prestato il suo contributo alla stesura del nuovo regolamento della sala operativa del comando di Palermo nel 2022. Successivamente ha ricoperto il ruolo di responsabile coordinatore dei turni e referente operativo dell’unità di comando locale.
“In qualità di responsabile della sala operativa si è contraddistinto per l’impegno, competenza, passione e per la indubbia responsabilità diventato ben presto un punto di riferimento fondamentale per il comando, per il personale di sala operativa e per i capi partenza” – si legge in una nota del comando provinciale vigili del fuoco di Palermo -.
“Ho partecipato a diverse emergenze provinciali”
Dalle pendici dell’Etna in eruzione alle macerie del terremoto nelle Marche, passando per il drammatico crollo di un palazzo a Palermo e l’alluvione che ha devastato il messinese. Sono solo alcune delle emergenze che hanno scandito la carriera di Filippo Morgante, capo reparto dei vigili del fuoco di Palermo, che l’1 giugno 2024 ha lasciato il servizio dopo 36 anni dedicati al soccorso e alla sicurezza dei cittadini.
Inoltre, nel novembre 2016, Morgante è stato tra i primi a partire per le Marche colpite dal terremoto, operando per oltre 10 giorni nel comando di Ascoli Piceno e poi nel comune di Venarotta, duramente colpito dal sisma.
Il congedo
C’è il velo di malinconia nelle parole di Filippo Morgante, che dichiara: “Mi sento come un vuoto dentro – ha detto – 36 anni di servizio tra ausiliario discontinuo e permanente non sono pochi – continua – la vita è questa, adesso si cambia stile di vita, abitudini e per fortuna, coltiverò i miei hobby, ma porterò sempre nel mio cuore lo spirito che mi ha animato in tutti questi anni di servizio e l’amore per quella divisa che con onore ho indossato”.
Commenta con Facebook