Sale la tensione a sala d’ercole dove, dopo un intero pomeriggio, quello di ieri, trascorso in una sterile discussione generale, all’avvio della discussione sui singoli articoli della Finanziaria quater, esplodono tutte le tensioni sia fra maggioranza e opposizione che all’interno della medesima maggioranza.

Cadono tre articoli

Nell’arco di poco più di un ‘ora di lavori cadono bocciati da ben 36 o 37 voti tre dei nove articoli trattati.

L’avvio della manovra sembra positivo. Accantonato l’articolo uno poi sembra scoppiare una specie di sereno prima della tempesta. Vengono ritirati uno dopo l’altro una lunga serie di emendamenti e la tendenza ad evitare di trattare proposte nate da un intento ostruzionistico sembra poter far andare spedita la manovra. Ma al contrario poco dopo emerge la strategia dell’opposizione che punta ad andare rapidamente al voto dell’articolato cosciente delle tensioni in aula.

Votazioni dal sapore di ritorsione

In aula ci sono una ventina di esponenti dell’opposizione ma al momento del voto i no agli articoli cruciali che arrivano sono una volta 36 e un’altra volta 37. Almeno quindici, ma probabilmente fino a 17, i franchi tiratori ovvero quei deputati di maggioranza che votano contro gli articoli della manovra.

A cadere sotto la scura della bocciatura sono: l’articolo 2 “Adempimenti fiscali relativi al nuovo sistema contabile basato sul principio Accrual”, l’articolo 7 su “Implementazione e adeguamento della piattaforme digitali DRT”  e l’articolo 9 “Sostegno alle produzioni cinematografiche in Sicilia” contenente anche e soprattutto il rifinanziamento della graduatoria della film commissioni per far scorrere la graduatoria fino a finanziare il film su Biagio Conte rimasto fuori dalla graduatoria fra le polemiche dei mesi scorsi.

Aula sospesa per mezz’ora ma il confronto è molto più lungo

Dai banchi del governo si rendono conto della situazione quando viene bocciato l’articolo 9 della manovra che ne conta 54. E’ palese che qualcosa non va così il vice presidente Sammartino chiede la sospensione e il Presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, dispone uno stop di mezz’ora con ritorno in aule alle 13,30.

Capigruppo convocati in sala lettura

E? lo stesso Galvagno a convocare in sala lettura i capigruppo di maggioranza. E’ un vertice improvvisato, deciso d’urgenza. Ma mezz’ora non basta e neanche un’ora. La tensione è alta e c’è il rischio che la manovra venga ritirata in attesa di tempi migliori per affrontare questioni difficili.

All’orizzonte, però, c’è la Legge di Stabilità con il bilancio di previsione 2026/2028. Occorre risolvere i problemi prima di tornare in aula ed ogni tentativo su questa manovra in corso è utile e necessario se non altro per spegnere le tensioni al più presto