Protesta dei fioristi davanti la presidenza della Regione siciliana, a piazza Indipendenza. Una trentina di persone si sono presentate con “cuscini di fiori” con la scritta “avete ucciso il settore florovivaistico”.
Al centro della protesta “l’inaccettabile” chiusura domenicale delle proprie attività. Una decisione insopportabile per un settore in piena crisi e soprattutto in procinto delle festività natalizie che potrebbero essere proprio fonte di ristoro in un momento come questo.
Sono scesi in piazza per chiedere chiarezza anche a fronte del fatto che la Sicilia è in zona arancione e risulta incomprensibile la chiusura degli esercizi commerciali. Neanche la circolare della protezione civile, che ha corretto il tiro rispetto all’ordinanza del Governatore che imponeva la chiusura di tutte le attività la domenica compreso anche l’asporto per le attività di ristorazione, è servita per far rialzare le saracinesche ai fiorai.
“Il settore sta attraversando momenti di grande difficoltà – dice Ignazio Ferrante, responsabile nazionale Assofioristi Confesercenti – I provvedimenti anti-covid della Regione stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza dei fioristi. E’ necessario rivedere alcuni passaggi delle ordinanze, fateci aprire, come accade nel resto d’Italia, anche nelle zone rosse. Nei negozi di fiori non si creano assembramenti – conclude Ferrante – abbiamo in magazzino merce che, di questo passo, rischia di andare al macero”.
“Nelle zone rosse la vendita è garantita la circolazione è incomprensibile che qui in Sicilia che siamo zona arancione dobbiamo chiudere” aggiunge il direttore di Confesercenti Sicilia Michele Sorbera.
“In questo momento di crisi generale se non ci sono regole certe si mette in grande difficoltà la categoria, chiediamo trasparenza e chiarezza. Poco si lavora per le imprese e si fa troppa politica” conclude Nunzio Reina vice presidente della Camera di Commercio di Palermo.
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