Prevenzione del rischio idrogeologico come priorità con l’avvicinarsi della stagione delle piogge e anche alla luce dei cambiamenti climatici che causano, sempre più spesso, quelle che in gergo vengono chiamate “bombe d’acqua”.
Un piano straordinario contro il dissesto idrogeologico
Un piano straordinario di 134 opere e interventi sui corsi d’acqua siciliani, realizzato nei primi 8 mesi dell’anno con un investimento da parte della Regione di 16 milioni di euro. Sono i numeri diffusi dall’Autorità di bacino della Presidenza della Regione, relativi al 2025, che fanno riferimento alle azioni messe in campo dalla struttura per garantire la tutela del territorio e che saranno utili in questi giorni con l’avvicinarsi proprio della stagione delle piogge.
Schifani: “Prevenzione è priorità”
“La prevenzione del rischio idrogeologico – sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani – rappresenta una delle priorità del mio governo. Con questo piano straordinario di interventi, abbiamo dimostrato attenzione e responsabilità verso i territori più fragili, tutelando al tempo stesso la sicurezza dei cittadini. Continueremo a investire nella cura dei corsi d’acqua e nella manutenzione del suolo, perché solo con una gestione attenta e costante possiamo ridurre gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e garantire un futuro più sicuro alla nostra Isola”.
Il dettaglio degli interventi
Nel dettaglio, gli interventi portati avanti dalla struttura guidata da Leonardo Santoro sono stati così ripartiti: 47 in regime di convenzione con i Comuni nel cui territorio scorre il corso d’acqua; 13 in convenzione con l’Ente sviluppo agricolo (Esa); 7 attuati direttamente dall’Autorità di bacino; 67 realizzati grazie alle risorse del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit). Le attività hanno riguardato, prevalentemente, la messa in sicurezza dei corsi d’acqua, la risagomatura degli argini, la rimozione di materiale accumulato, l’eliminazione della vegetazione invasiva, oltre al completamento e alla realizzazione di opere di difesa idraulica e di tutela del suolo, previste nei piani regionali di settore. Sono stati, inoltre, avviati interventi per la riduzione dei rischi antropici.






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