“Il Foglio”, il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, torna ad essere distribuito nelle edicole siciliane. A Talk Sicilia, Cerasa – che dirige il quotidiano dal 2015, avendo raccolto l’eredità di Giuliano Ferrara – ha raccontato le ragioni di questa iniziativa editoriale. E ci ha anche raccontato delle sue, mai sopite, origini siciliane, e della grande responsabilità che si affronta ogni giorno nel dirigere un quotidiano.

Il Foglio in Sicilia? “Stagione promettente, mille opportunità per la Sicilia”

Così Cerasa ci racconta le ragioni di questo “ritorno” del “Foglio” in Sicilia. Lo fa, prima di tutto con la cifra del sentimento: “Intanto per rendere omaggio alla mia terra”, aggiungendo che “in una fase come questa, quando si ha la possibilità, bisogna arrivare dappertutto e bisogna fare uno sforzo per poter unire a una buona informazione anche una sana formazione come la chiamiamo noi. Perché quello che si cerca di fare ogni giorno è offrire un contenuto originale, con una linea non ordinaria e delle posizioni non convenzionali su quello che succede in Italia e nel mondo. In un momento in cui la Sicilia si affolla di tantissime persone, pensiamo possa essere un’opportunità ottima per la Sicilia, ma anche per noi, farci conoscere, far conoscere il nostro pensiero e cercare di avvicinarci soprattutto ai giovani”.

Cerasa ricorda che non si tratta della prima presenza in Sicilia nella modalità summer: ” in estate cerchiamo sempre di esserci in Sicilia e a maggior ragione in una fase come questa, in cui c’è grande dinamicità politica e ci sono 1000 opportunità per la Sicilia. C’è una a una stagione che potrebbe essere promettente non dal punto di vista politico, quanto dal punto di vista delle straordinarie opportunità che offre oggi la nostra terra, anche dal punto di vista del potenziale imprenditoriale che ci potrebbe essere”.

Un pungolo per chi amministra la cosa pubblica

Una presenza  – come da tradizione del Foglio – che è destinata a diventare un pungolo per chi amministra la cosa pubblica: “Abbiamo le nostre idee – spiega Cerasa – per esempio quando in Sicilia c’è un governatore che per esempio, mostra alcune, alcune differenze rispetto a innovazione rispetto a anche temi che riguardano il fotovoltaico, ai termovalorizzatori, quando ci sono alcune ambiguità rispetto al tentativo di essere all’altezza delle sfide del presente, noi siamo molto, molto severi. E poi vi sono la Sicilia è anche una regione laboratorio di quel che poi accade dal punto di vista politico in Italia. Quindi poter monitorarla e raccontarla anche nelle sue spigolature è un elemento fondamentale.”

Cerasa, “i giornali cartacei fondamentali per informarsi”

Cerasa difende la storia e l’autorevolezza dei giornali cartacei. Non ci sarà mai l’ultima copia del Nyt. “Penso che non ci sia una data di scadenza come per gli yogurt. La carta resta e resterà sempre uno strumento fondamentale per informarsi, ma anche per poter avere tra le mani qualcosa che ti permette di selezionare. Carta significa fermarsi, fermarsi significa ragionare, ragionare vuol dire non soltanto guardare qualcosa, ma anche osservare, andare in profondità, cercare di avere una concentrazione maggiore rispetto a quel che si legge navigando sul web. Il web è pieno di informazioni di qualità, ma spesso si consulta quel tipo di informazioni in maniera rapsodica, come se fosse un flusso continuo. La carta invece creerà sempre di più dipendenza positiva. La carta costringe anche con impostazione mentale e giornalistica, a selezionare, ad avere una gerarchia, ad avere un’agenda delle cose importanti da raccontare.  

Il messaggio di Cerasa ai giovani siciliani

Cerasa, infine, lancia un messaggio ai tanti giovani siciliani, stretti tra la ricerca di un lavoro e la voglia di fuggire. “A me la Sicilia manca moltissimo e naturalmente mi manca esserci. Credo che l’unico consiglio che si possa dare a tutti i giovani che hanno sogni in Sicilia è quello di coltivare quei sogni, di studiare, di leggere, di informarsi e di avere sempre almeno due obiettivi o dei progetti di fronte ai propri occhi e cercare di impegnarsi al massimo con lo studio, con il lavoro, con le passioni per raggiungere il buon risultato e soprattutto provare a fare qualcosa di bello per se stessi, ma anche per la propria terra”.

 

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