Gli atleti che hanno partecipato alle regate di “Una Vela senza esclusi” sono stati ricevuti a Palazzo dei Normanni dalla dirigente della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso. L’idea di coniugare sport e cultura era stata lanciata proprio dalla manager della Fondazione, durante una puntata di Casa Minutella. A causa della cattive condizioni meteo, infatti, il programma delle regate organizzate dalla sezione di Palermo della Lega Navale italiana erano state ridotte.
Gli atleti hanno visitato il Palazzo reale e hanno potuto ammirare la mostra “For Freedom”, dedicata dal fotografo Steve McCurry alla condizione delle donne afgane.
“Una vela senza esclusi” è La kermesse sportiva nazionale si è svolta a Palermo dal 31 marzo al 3 aprile. La competizione è tornata in acqua dopo due anni di pausa dovuta al Covid. La manifestazione agonistica è aperta ad atleti diversamente abili. E’ l’impegno della Lega navale di Palermo, che sotto la guida del presidente Beppe Tisci, sta promuovendo sport e inclusione sociale. Gli atleti sono tornati nel Golfo di Palermo, a distanza di pochi mesi, con le barche della classe paralimpica Hansa 303 dopo il Campionato del Mondo che si è disputato ad ottobre 2021 che vide il successo del polacco Cichocki.
Gli atleti diversabili iscritti che si sono sfidati a bordo della Hansa 303 sono 39 provenienti da tutta Italia, 15 i siciliani. Arriveranno, infatti dal Friuli, dal Veneto, dalla Lombardia, Liguria e Campania per sfidare gli alfieri di casa.
Per Giuseppe Tisci, presidente della Lega Navale sezione di Palermo, la kermesse Una Vela senza esclusi, “È un evento che dimostra che Palermo è in prima linea dell’utilizzo dello sport per l’inclusione ed integrazione – sottolinea Tisci – in dispetto alla scarsità di risorse disponibili sul territorio la Lni è sempre in prima linea per la diffusione dei valori dello sport supportata dai propri soci volontari. Saranno invitate le associazioni locali al fine di mostrare i velisti campioni che hanno superato i propri limiti e che sono da esempio per gli altri che pensano che non si può fare’”.