• In 50 giorni crollo ricoveri (-71%) e terapie intensive (-65%) grazie anche all’effetto vaccini
  • A 5 settimane da fine 2° trimestre rimangono da consegnare ancora 42,6 milioni di dosi
  • La Sicilia fanalino di coda nella campagna vaccinale, il 16,7% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale

Ulteriore diminuzione di nuovi casi e decessi in tutta Italia. In calo anche i casi attualmente positivi, le persone in isolamento domiciliare, i ricoveri con sintomi e le terapie intensive. Lo dice il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. 

Nuovi casi, ricoveri e decessi in graduale diminuzione

In particolare i decessi sono diminuiti del -17,4%, i ricoveri in terapia intensiva del -21,7% e i ricoverati con sintomi del 25,8%. In calo anche le persone in isolamento domiciliare del 14,5% e i nuovi casi del 29,5%. Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è l’effetto del fatto che il virus a vedere ridursi la sua circolazione e della crescente diminuzione dell’attività di testing. Su tutto il territorio nazionale si confermano trend in riduzione e in 8 Regioni (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Provincia Autonoma di Trento, Sardegna, Umbria e Veneto) l’incidenza settimanale dei casi è inferiore a 50 casi/settimana per 100.000 abitanti.

I dati della settimana appena conclusa

In Sicilia la variazione percentuale dei nuovi casi nella settimana dal 19 al 25 maggio diminuisce del 16,7%. I posti letto in area medica occupati da pazienti covid è del 15%, mentre è dell’11% quella relativa alle terapie intensive. L’occupazione media nazionale si attesta al 14% per l’area medica e al 15% per le terapie intensive. Le curve dei ricoverati nei reparti di area medica e terapia intensiva scendono più velocemente grazie all’effetto delle coperture vaccinali nelle classi di età più avanzate, quella delle persone in isolamento domiciliare, in media più giovani, cala più lentamente.

Sicilia ultima regione per numero di vaccini somministrati

Al 26 maggio il 36,4% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il 17,9% ha completato il ciclo vaccinale ma ci sono alcune differenze regionali. La Sicilia è fanalino di coda. Il 16,7% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale e il 15,1% ha ricevuto la prima dose. L’isola è tra le ultime anche per quanto riguarda la copertura delle categorie prioritarie. In Sicilia resta ancora sotto il 70%.

Penalizzata la fascia degli over 60

“Complessivamente – precisa Gili – oltre 3,7 milioni di over 60 ad elevato rischio di ospedalizzazione e decesso non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino. Più in generale – commenta il Presidente – alcune Regioni, piuttosto che utilizzare altre strategie per aumentare la copertura vaccinale degli over 60, stanno ampliando in maniera molto diversificata i target anagrafici con l’obiettivo primario di mantenere elevato il numero delle somministrazioni”.

Le criticità evidenziate dalla fondazione bolognese

“Se da un lato il mix tra riaperture graduali, progressione della copertura vaccinale nelle persone a rischio, comportamenti virtuosi della popolazione ed effetto della stagionalità apre la strada a un prudente ottimismo – conclude Cartabellotta – dall’altro è indispensabile rilevare tre criticità nella gestione della pandemia e della campagna vaccinale. Innanzitutto, i nuovi criteri per assegnare i colori alle Regioni disincentivano la ripresa del contact tracing proprio quando la riduzione dei casi lo renderebbe fattibile; in secondo luogo, la mancata implementazione di strategie vaccinali a chiamata attiva per aumentare la copertura delle fasce più fragili; infine, non è nota la strategia per identificare tempestivamente ogni possibile ripresa del contagio”