Dai dati settimanali (6-12 gennaio) della Fondazione Gimbe di Bologna, diretta da Nino Cartabellotta, in Sicilia gli attualmente positivi al Covid, per centomila abitanti, sono 881, su una media nazionale che si attesta a 944. Nella settimana in esame, i casi nell’Isola sono aumentati del 12,1% rispetto al precedente rilevamento. Sono 807 i casi testati per ogni 100 mila abitanti, con un rapporto tra test e positivi che è del 29,9%.
Per quanto riguarda i ricoveri, i malati Covid occupano il 32% dei posti letto disponibili, mentre le terapie intensive sono occupate al 26%.

Intanto la Sicilia si avvicina sempre più alla zona rossa.

Quasi tutta l’Italia arancione da domenica, forse tre regioni regioni rosse sempre da domenica o da lunedì e fra queste la Sicilia si colorerebbe di rosso, ma piccole differenze fra rosso e arancione. Grandi difficoltà per scendere in zona gialla e quasi impossibile, per i prossimi mesi, rientrare in zona bianca, quella che permetterebbe il ritorno alla quasi normalità con la riapertura di praticamente tutte le attività ma mantenendo mascherina, distanziamento e norme anti contagio. Sembrano essere queste le intenzioni del governo che questa mattina ha illustrato alle Regione il nuovo dpcm in preparazione. Si tratta di un decreto che integra le disposizioni contenute nel decreto legge approvato ieri sera e che di fatto proroga fino al 15 febbraio le misure già adottate con il decreto Natale.

Le regioni restano chiuse fino a metà del prossimo mese. Inizialmente la data era il 5 marzo ma si è scelto di contenerla al 15 febbraio salvo ulteriori proroghe. Sempre fino a metà febbraio sarà possibile andare a trovare parenti ed amici ma massimo due alla volta oltre ai figli minori di 14 anni.

Divieto di spostamento fra comuni con la deroga fra quelli confinanti entro i 30 chilometri e di piccole dimensioni ma sempre vietato spostarsi verso il capoluogo con le solite eccezioni ovvero lavoro, salute o urgente necessità. Con le nuove regole, poi, stop all’asporto dalle ore 18, misure concepita come anti movida. Ma intanto cresce la protesta degli esercenti.

Articoli correlati