La Sicilia è ricca ed ha risanato i suoi bilanci anche se nessuno lo sapeva. Il presidente della Regione Rosario Crocetta annuncia con grande enfasi gli studi effettuati dall’assessorato regionale al bilancio sull’andamento dei conti regionali in vista della predisposizione dei consuntivi. In particolare il consuntivo 2015 presenterebbe un avanzo di gestione di 630 milioni di euro che serviranno a contenere le perdite secche che la Regione denuncia ogni anno.

“Possiamo dire che ora i siciliani sono un poco meno indebitati. Chi lo avrebbe mai pensato – dice Crocetta – che in pochi anni avremmo risanato il bilancio? Eppure lo abbiamo fatto. Abbiamo risanato anche i debiti fuori bilancio delle precedenti amministrazioni”.

“Abbiamo dovuto dire molti no, ma era necessario e adesso i siciliani se ne renderanno conto”. E Crocetta plaude all’operato di Baccei e del ragioniere generale Sammartano. Resta in piedi il problema dei 500 milioni di euro che la Regione aspetta dallo Stato “La trattativa con lo Stato – ha detto Baccei  – procede bene. Il decreto sugli enti locali in cui verrà prevista la norma andrà in consiglio dei ministri subito dopo i ballottaggi ed inciderà anche sul patto di stabilità per evitare blocchi della spesa in corso d’opera”.

Ma Crocetta considera risolto anche il problema dei trasferimenti agli enti Locali, contrariamente a quanto affermano gli stessi comuni che considerano l’incontro di oggi come andato a vuoto.  “Per il momento – dice l’assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri – distribuiremo i 105 milioni disponibili ma non faremo tagli. La parte restante verrà messa in distribuzione non appena arriveranno i soldi da Roma. Nel frattempo abbiamo anche dato il via libera all’Osservatorio e alla Cabina di regia per i precari per superare le criticità segnalate dai comuni ed emerse in fase di applicazione delle norme della Legge di stabilità regionale 2016”.

Ma il presidente della Regione si spinge a lanciare la pietra oltre l’ostacolo e sostiene che “da oggi i sindaci di Palermo, Catania e Messina sono già sindaci metropolitani perché ho firmato il decreto che permette loro si insediarsi”. le strutture non esistono, i trasferimenti neanche ma basta il decreto