Più di 200 milioni di euro dei Fondi ex Gescal (gestione case per i lavoratori) sono disponibili ma sul fronte dell’edilizia popolare non si muove nulla”: lo denuncia il Sunia e la Cgil regionali che, con le segretarie regionali Giusy Milazzo e Mimma Argurio chiedono l’apertura di un confronto con il governo regionale “per programmare gli interventi necessari a riqualificare ed ampliare il patrimonio abitativo pubblico e per fare chiarezza su quale sia stata la destinazione di 97 milioni di fondi spesi, posto che si tratta di risorse vincolate”.

“Si tratta di fondi- scrivono Milazzo e Argurio – provenienti dalla tassazione sui salari dei dipendenti e prelevati dalle buste paga sino al metà degli anni 90 proprio per finanziare l’edilizia popolare, è quindi inammissibile che non vengano utilizzati. Già quattro anni fa- specificano- Cgil e Sunia avevano reso noto che dal rendiconto della Cassa depositi e Prestiti si evinceva che la Sicilia avrebbe potuto utilizzare 297 milioni di euro dei fondi ex gescal ma nonostante l’impegno assunto dalla Regione di aprire un tavolo di confronto ,in questi anni sono stati spesi circa 97 milioni di euro senza che ne sia stata resa nota la destinazione”.

Cgil e Sunia ritengono che sia “inammissibile che il tesoretto a disposizione non venga utilizzato o che venga usato come un fondo a disposizione della regione per interventi non meglio precisati spesso del tutto lontani dalle finalità a cui i fondi dovrebbero essere destinati”. Di tutto questo chiedono di potere discutere col Presidente della Regione.

Il mercato degli affitti residenziali sta dando segnali positivi. I canoni di locazione sono in rialzo in molte città siciliane. Lo comunica l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che ha elaborato i valori delle locazioni regionali relativi al primo semestre 2017. A Palermo canoni in crescita del 2% per i monolocali, dello 06% per i bilocali e dello 0,2% per i trilocali; Messina registra tassi di crescita del 2,9 per i monolocali, 7,1 per i bilocali e prezzi stabili per i trilocali; Catania prezzi stabili per i monolocali e in frenata dello 06 e 07% per bilocali etrilocali. Abbastanza invariata la distribuzione della motivazione della ricerca della casa in affitto: il 60% cerca la casa principale, il 36,6% lo fa per motivi legati al lavoro e il 3,4% per motivi legati allo studio. In lieve aumento la componente lavorativa. Quello che è cambiato sensibilmente col tempo è l’utilizzo del canone concordato che si è attestato intorno al 28,1%, trovando sempre più consensi tra proprietari ed inquilini. Numerosi casi di persone che non riescono ad accedere al mercato del credito, primi fra tutti i giovani, i monoreddito e gli immigrati; a questi si aggiungono poi gli studenti e i lavoratori fuori sede. L’analisi demografica di coloro che cercano casa in affitto, infine, ha evidenziato che il 41,2% ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, il 25,4% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni; il 40,7% è rappresentato da single.