Scatta la corsa ai contributi regionali delle Tabella H tanto che all’Assessorato regionale alla Famiglia sono stati sommersi dalle domande. Un fatto sta alla base della corsa ai finanziamenti: pochi soldi e tanti pretendenti. con maltrattante richieste da parte di enti e associazioni storicamente vicine alla politica si sono invece moltiplicate per effetto del lockdown scattato in seguito alla pandemia.

Come si legge sul Giornale di sicilia, ammontano a 86 le domande arrivate sulla scrivania del solo assessore alla Famiglia, Antonio Scavone- Le richieste sono per i contributi messi a bando il mese scorso. Una valanga di domande che vale – fatta una veloce stima -decine di milioni.  E invece il governo quest’anno ha messo sul tavolo con la Finanziaria 6 milioni e 225 mila euro, meno di quanto era stato stanziato nel 2019 quando decine di enti rimasero esclusi. L’assessorato alla Famiglia è tra i primi enti ad aver finito l’iter che prevede l’apertura delle buste. Negli altri assessorati, invece, la fase iniziale non è stata completata e dunque non è ancora possibile calcolare quante saranno le richieste totali e quanto varranno.

Ovviamente da questo dipende il finanziamento finale a ogni ente, perché la legge prevede che ogni assessorato possa ottenere un budget che vale al massimo il 30% del totale regionale. L’anno scorso questa percentuale è stata perfino inferiore e ciò ha costretto in alcuni casi a ridurre al minimo gli enti utilmente posti in graduatoria, in altri casi ha spinto a diminuire l’importo del finanziamento per accontentare quante più sigle. Il prossimo passo prevede la decisione della presidenza della Regione su come operare quest’anno. Intanto alla Famiglia insieme a sigle storiche come l’associazione Meter di don Fortunato Di Noto, il Telefono Azzurro e al Banco alimentare si sono fatti avanti enti meno noti, cooperative sociali e confraternite siciliane.