«Abbiamo gettato le basi affinché la futura programmazione dei Fondi comunitari possa finalmente servire a risolvere alcuni dei problemi atavici di questa bella e amara terra, a cominciare dalla riforma della Pubblica amministrazione. Apprezziamo l’apertura e la disponibilità della commissaria Ferreira e l’attenzione mostrata alle nostre richieste».

Lo dichiara il presidente della Regione Nello Musumeci, a margine del confronto avuto con la commissaria dell’Unione europea per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira. Tra i temi prioritari che il governatore ha posto, nel cordiale colloquio durato quasi un’ora, ci sono: il potenziamento della Rete del servizio sanitario; l’accessibilità in sicurezza degli spazi culturali e dei luoghi della socializzazione; la ristrutturazione delle filiere produttive dei servizi commerciali al pubblico; la transizione energetica, con particolare riferimento al sistema delle isole minori; la reingegnerizzazione dell’amministrazione regionale.

«Ho sottolineato alla commissaria Ferreira – prosegue Musumeci – che nella programmazione della nuova politica di coesione europea occorre partire tempestivamente (non più tardi all’inizio del nuovo anno) all’interno di un quadro di forte condivisione degli obiettivi, di chiarezza delle regole e dei fondi disponibili. Tutto questo per scongiurare il principale difetto dei precedenti cicli di programmazione, la frammentazione dei progetti e delle risorse. Ho apprezzato l’interesse della esponente Ue , con la quale torneremo presto a confrontarci, anche per accelerare il processo di rendicontazione dei Fondi e ripartire così, dal prossimo anno, con ancora maggiore impegno».

Sempre in tema di Unione europea, qualche giorno fa, il governatore, in visita a Messina, aveva parlato con i giornalisti del Recovery Plan.
Aveva dichiarato, rispondendo ad una domanda ad hoc con un certo disappunto: “Il Recovery plan lei sa cosa è? Io leggo ogni tanto i titoli sui giornali sull’argomento ma non mi pare che il governo nazionale si sia confrontato con la Regione siciliana per capire quali siano le priorità”.
E ancora: “Noi abbiamo una nostra idea su come utilizzare i fondi prevedendo strategiche infrastrutture per tirare fuori la Sicilia dalla marginalità in cui si trova. Fino ad ora nonostante le sollecitazioni al Ministero delle infrastrutture, non c’è stato un confronto sereno e razionale da parte del governo nazionale con la Regione per capire da dove cominciare. Riteniamo che ci siano opere medie e grandi da realizzare, cominceremo con le mega opere nella misura in cui sapremo quali e quanti progetti potranno essere presentati ed entro quale periodo”.
Poi, era tornato a parlare del ponte sullo Stretto: “Credo che il dialogo sia essenziale e sono convinto che nelle prossime settimane arriverà il confronto. Il discorso sul ponte è aperto da 140 anni, per noi ci vuole questo collegamento stabile sullo Stretto di Messina per consentire il celere movimento di persone e merci“.

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