È necessaria una radicale correzione di rotta della programmazione 2014-20 dei fondi Ue rispetto ai cicli precedenti di programmazione che “non hanno prodotto alcun beneficio” per l’economia e la società siciliane.

È quanto afferma un documento assai critico approvato ieri sera dal Tavolo del partneriato, che riunisce le decine di associazioni e forze sociali che contribuiscono a definire, con la Regione, gli indirizzi per la spesa dei fondi. Si tratta, nel fatti, di tutti i soggetti che contribuiscono all’impiego dei fondi ed ala vigilanza sul loro uso. Del tavolo fanno parte, associazioni degli industriali, degli artigiani, del terziario, i sindacati e tutte le forse rappresentate sul territorio ad eccezione della Regione che è soggetto attuatore.

Il documento è stato messo a punto nei giorni scorsi dalla segreteria del Tavolo che, per la prima volta, si è autoconvocata. Tra l’altro, vi si legge che la classe dirigente regionale pare non percepire la “reale gravità della situazione” e di “criticità del passato che sembrano essersi cronicizzate”.

Il Tavolo ha anche deciso, polemicamente, di disertare la riunione dei comitati di sorveglianza per i piani operativi Fesr e Psr. I due organismi dovrebbero riunirsi il primo marzo a Palermo con la partecipazione di esponenti Ue e del governo nazionale. Ma vi prenderà parte un solo rappresentante dell’universo economico e sociale riunito nel Tavolo, che chiederà di leggere e che sia messo a verbale il documento adottato. Nel quale le forze economiche e sociali muovono denunce e avanzano proposte “per una svolta”.

Tra l’altro, chiedono alla Regione la rimozione dei vincoli che ancora adesso “impediscono che si sviluppi un ambiente attrattivo e sostenibile per imprese e cittadini”. Sollecitano il varo di un piano di rafforzamento delle competenze amministrative (Pra) funzionale allo sviluppo delle imprese. Sottolineano la necessità di un “tavolo permanente per il coordinamento e l’integrazione del programma” e propongono la sigla di un protocollo d’intesa per una “programmazione unica e coerente” delle diverse fonti di finanziamento Ue: Fesr, Fse, Psr e Pon. Inoltre, il documento invita il governo della Regione a concordare un cronoprogramma verificabile degli obiettivi da raggiungere ma precisa che è comunque imprescindibile che la pubblicazione dei primi bandi sia pianificata in tempo utile per “avviare la spesa entro il 2016”.

Quanto ai richiami critici, per i componenti del Tavolo sono mancati fin qui nella gestione dei fondi Ue un’idea di insieme e una strategia della spesa orientata alla crescita. E anche piani di marketing territoriale, dell’offerta turistica e per la competitività delle imprese. Per contro, occorre una governance dei fondi, insistono i firmatari, “autorevole, competente, trasparente e duratura per l’intero periodo della programmazione”. Ancora, che siano precisate le responsabilità di direttori generali e dirigenti dei servizi, “evitandone il più possibile la sostituzione a ogni cambio di assessore”.