Anticipare i tempi e farsi trovare pronti per mettere a regime i fondi comunitari previsti nel prossimo ciclo di programmazione europea (2021-2027) sul tema della transizione energetica, assicurando alla Sicilia una posizione strategica di interconnessione e scambio all’interno del Mediterraneo.

Questo il punto cardine del convegno dal titolo “Il ruolo della programmazione europea 2021/2027 nella transizione energetica in Sicilia” che si è tenuto oggi all’Ars su iniziativa del presidente della Commissione Ue, on. Giuseppe Compagnone, al quale sono intervenuti docenti universitari, esperti del settore, rappresentanti dell’amministrazione regionale, del parlamento e del governo regionale.

I lavori hanno rappresentato un momento di confronto, analisi e dibattito con la consapevolezza che la Sicilia, anche per ragioni climatiche (a partire dall’irraggiamento del 32 % superiore rispetto alla media europea), può divenire la regione capofila d’Europa nel processo di passaggio dalle fonti non rinnovabili a quello rinnovabili; anche in considerazione di un contesto globale nel quale, da un canto gli Stati membri devono entro il 2030 raggiungere l’obiettivo del 32 % dell’energia prodotta da fonti rinnovabili sul complesso dell’energia prodotta, dall’altro l’Italia pur avendo adottato la Strategia Energetica Nazionale dal 2017, non ha previsto una pianificazione di dettaglio, generando un forte ritardo rispetto al trend imposto dall’UE.

La mattinata è stata aperta dai saluti del vice presidente vicario dell’Ars, Roberto Di Mauro, cui, più tardi, è seguito l’intervento del presidente Miccichè

Il convegno è entrato nel vivo con la relazione dell’assessore regionale all’Energia, Alberto Pierobon. “La transizione energetica – ha detto – è occasione di sviluppo e occupazione, non solo per le opere da realizzare ma anche per le ricadute positive che può innescare su agricoltura, mobilità turistica ed isole minori; dobbiamo concretarle, ci sono tutte le potenzialità”.

“Sto pensando – ha proseguito Pierobon – ad un ddl che riguarda le autorizzazioni per l’energia perché ci sono oltre trenta step che inceppano la tempistica: servono da 4 a 5 anni e non siamo al passo con i tempi. Arrivano fondi internazionali e non possiamo farli aspettare per 5 anni…”.

A conclusione dei lavori l’on. Compagnone ha presentato i punti cardine del ddl (n. 540) dal titolo “Misure finalizzate a promuovere la transizione energetica e la riduzione del rischio sismico nel territorio regionale”.

Il ddl, in sintesi, prevede l’istituzione di un ente deputato a coniugare la programmazione e promozione con interventi di dettaglio che consentono lo sviluppo e la diffusione degli impianti da fonti rinnovabili su tutto il territorio; l’istituzione di due fondi regionali per favorire l’efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico degli edifici regionali.

Il ddl che è aperto al contributo di tutti, può rappresentare una cinghia di trasmissione per i fondi messi a disposizione dall’obbiettivo strategico “un’ Europa più verde”, assicurando alla Sicilia un significativo cambio di passo. La sua piena applicazione potrebbe portare all’indipendenza energetica, accrescere la sicurezza per i cittadini, garantire difesa dell’ambiente e la crescita occupazionale” ha sottolineato Compagnone.

Il testo prevede anche la graduale istituzione del “Certificato di idoneita’ statica” e il “Fascicolo del fabbricato”; il ddl include anche bonus per contributi i conto capitali a favore dei privati per interventi di risparmio energetico destinati ad impianti fotovoltaici, accumulo di energia e colonnine di ricariche.

Gli interventi. Nel corso della mattinata il tema della transizione energetica” è stato affrontato sotto vari aspetti; da Salvatore D’Urso dirigente generale del dipartimento regionale dell’Energia (“La transizione energetica nella programmazione 2021/2027”) a Roberto Sannasardo che ha spiegato quali sono le funzioni dell’ Energy Manager della Regione Siciliana negli enti locali.

In materia di strategia europea per la promozione di nuovi sistemi energetici in edilizia è intervenuto Maurizio Cellura docente dell’UniPa mentre Giuseppe Margani docente dell’UniCt ha sottolineato il ruolo del recupero edilizio nella transizione energetica.

Nella seconda parte della mattinata, sono seguite le relazioni Antonio Messineo docente dell’ UniKore di Enna, che in particolare ha delineato il ruolo dell’Università nella programmazione energetica regionale.
Davide Enea dell’Agenzia nazionale efficienza energetica e Federica Stabile del Gestore dei servizi energetici di Roma hanno relazionato su “Il ruolo delle Agenzie Nazionali nella transizione energetica”; ulteriori contributi sono stati forniti da Mirco Alvano, direttore di Sicilesco, e Mario Alvano, segretario regionale Anci Sicilia, a proposito della pianificazione locale nella nuova programmazione europea.

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