Le buone prassi, il rafforzamento della capacità istituzionale e le nuove prospettive della nuova programmazione 2021-2027. Questi i temi al centro dell’evento annuale del PO FSE 2014-2020 della Regione Siciliana. Obiettivo è adattare e definire la strategia del ciclo 14-20 alle nuova programmazione massimizzando i risultati raggiunti in questi sette anni.
Sei anni dedicati a formazione e inclusione
La prima sessione è stata dedicata ad un approfondimento che partendo “dalla consultazione pubblica arriva alla concertazione con il Partenariato economico e sociale” in tema d’istruzione, formazione, inclusione sociale e occupazione. “Si chiude un sessennio e se ne apre uno nuovo. In materia d’istruzione e formazione professionale il passaggio è segnato da una continuità – ha detto Roberto Lagalla, assessore all’Istruzione – e da un rilancio su alcune azioni fondamentali: la lotta alla povertà educativa, l’inclusione degli studenti con diverse abilità e il potenziamento dell’occupazione attraverso una formazione professionale che guardi alle esigenze del lavoro e del mondo produttivo”.
Centrati i target di spesa
Come ha sottolineato Lagalla, la dispersione scolastica è stata ridotta del 30% e si è puntato ad un’applicazione concreta del principio di sussidiarietà, integrando interventi regionali con quelli nazionali. “In particolare abbiamo mirato ad assicurare la spesa e a oggi abbiamo centrato i target di spesa posti alla Regione Siciliana. Si è puntato anche a valorizzare i corsi IeFp, al sistema duale e all’apprendistato di primo livello, con un risultato di oltre 1.700 contratti di apprendistato siglati in Sicilia”.
I risultati esposti da Scavone
Un bilancio della programmazione 14-20 lo ha fatto anche Antonio Scavone, assessore alla Famiglia. “Un grande lavoro che ci ha impegnato in questi anni – ha detto Scavone – e che ha portato risultati lusinghieri nell’inserimento socio-lavorativo di soggetti in esecuzione penale, nella formazione di assistenti familiari, al mondo della disabilità con 25 interventi dedicati, alle donne vittime di violenza con l’apertura di oltre 50 tra sportelli di ascolto, case rifugio e case segretate e alla lotta alle dipendenze con oltre 2 milioni investiti.
Fondi per l’emergenza Covid
Le risorse del Fondo sociale europeo sono state poi fondamentali anche per contrastare gli effetti della pandemia. Sono stati 390 i Comuni siciliani sostenuti con 30 milioni, interamente rendicontati, destinati all’acquisto di beni di prima necessità, al pagamento delle utenze e alle locazioni domestiche. Il nuovo ciclo punterà sempre più su giovani e donne. “Tra le azioni che troveranno spazio nella prossima programmazione – ha detto Scavone – l’attenzione al child garanty (minori che crescono nelle periferie delle grandi aree metropolitane) puntando su oratori, centri di volontariato e di ricovero per minori, la formazione per operatori degli asili nido (18 milioni di euro) e nei confronti di soggetti in stato di fragilità (30 milioni di euro) ma anche misure nuove come il work buyout che prevede l’integrazione tra sistemi informatici di lavoro, servizi sociali e sanitari. Sul fronte donne puntiamo anche al coinvolgimento dei centri anti violenza per l’ascolto e l’integrazione delle donne ma anche al lavoro con il progetto “Nuove competenze” con 5 tavoli costituiti da tempo per l’orientamento e la qualificazione delle figure richieste nel mercato del lavoro”.
Il progetto “Nuovi percorsi”
Al centro della seconda sessione, invece, le azioni messe in campo dalla Regione Siciliana, grazie anche al contributo delle risorse europee, per una più efficace regolamentazione e una migliore governance degli uffici regionali e per l’ammodernamento e la revisione degli assetti organizzativi e gestionali degli uffici giudiziari siciliani con l’intervento di Mariano Sciacca, presidente della sezione fallimentare e imprese del Tribunale di Catania che ha sottolineato come, grazie al progetto “Nuovi percorsi” ci sia stato un cambio di passo alla Corte d’appello di Catania con l’apertura del primo ufficio “Innovazione e sviluppo organizzativo” destinato a seguire e gestire fondi europei e a creare una reale sinergia tra tutti gli stakeholders coinvolti con creazione protocolli d’intesa.
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