Adriana Vitale, ex lavoratrice nel settore servizi della formazione professionale, da sempre in prima linea, insieme ad altri lavoratori, nella battaglia per riottenere il lavoro, in un articolato intervento nella pagina del vice presidente dell’Ars. On. Cancelleri ha incassato il suo impegno di una verifica del tavolo di confronto istituzionale promesso dal Ministro Luigi Di Maio per risolvere la spinosa vertenza della formazione professionale: interventi e sportelli.

Come le cronache hanno raccontato, il 13 luglio un gruppo di lavoratori, in rappresentanza della USB, Lavoratori Liberi ex sportelli multifunzionali e Irriducibili della formazione professionale si sono recati a Roma. Ricevuti dal Ministro Di Maio, il quale ascoltato attentamente la disgraziata situazione nella quale versano tutti i lavoratori del comparto formazione professionale: interventi e sportelli, hanno incassato la promessa un tavolo di confronto istituzionale con il governo regionale per risolvere la fame dei lavoratori. Subito dopo il Presidente Nello Musumeci ha inviato una nota di collaborazione al Ministro Di Maio, che ha tempestivamente risposto sul sito del ministero. A fine agosto il Presidente Musumeci ha sollecitato nuovamente l’incontro. Da allora il nulla, nessun passo avanti, nessuna azione che potesse dare seguito ad una promessa fatta a padri e madri di famiglia, ormai da cinque anni nella disperazione e senza alcun sostegno al reddito. Da qui la richiesta diretta di Adriana Vitale al vice presidente dell’ars sulla sua pagina Facebook: “On. Giancarlo Cancelleri le chiedo ufficialmente: si prende l’impegno di sollecitare il ministro per il tavolo di confronto istituzionale?”.

La risposta del vice presidente dell’Ars non si è fatta attendere: “Questa cosa certamente la verifico, non avere dubbi, nessun problema”.

In un altro passaggio Adriana Vitale sottolinea, sempre rivolgendosi al vice presidente dell’Ars: “Quando le istituzioni si mettono insieme, risolvono, quindi le chiediamo di ricordare al ministro la promessa. La promessa alla fame è debito, abbiamo creduto in lui”.