I venti della guerra in Ucraina e il paventato blocco dalla Russia della fornitura di gas cominciano seriamente a preoccupare la politica e le istituzioni. La deputata nazionale siciliana Annalisa Tardino ha preso posizione per sollecitare chi di competenza alla massima estrazione del gas sul territorio italiano e per autorizzare la realizzazione di quanti più impianti di produzione di energia rinnovabile. Queste, secondo la parlamentare, sono le soluzioni immediate.
Pessime notizie
“Di fronte alle pessime notizie che giungono dal conflitto – dice la Tardino -, con il rischio di imminente stop alle forniture di gas dalla Russia e di una nuova recessione, l’economia italiana non può farsi trovare impreparata. Serve un netto cambio di passo in materia di politiche energetiche, a livello europeo, nazionale e anche regionale. Anche l’economia siciliana deve essere pronta a reagire sul fronte della produzione di energia e degli investimenti, e ciò richiede, in un momento così delicato, idee chiare e decisioni rapide da parte dei governi e delle amministrazioni coinvolte”.
Incremento di estrazione del gas
“Bisogna autorizzare e non bloccare – aggiunge la parlamentare – l’incremento della nostra produzione di gas, sfruttando tutte le riserve a disposizione, per contribuire alla rapida riduzione della dipendenza dalla Russia. Contemporaneamente occorre che la Regione autorizzi subito più progetti possibile di impianti energetici da fonti rinnovabili e bisogna spingere per la realizzazione degli elettrodotti necessari a trasportare in rete l’intera produzione ‘green’, abbattendone così i costi. I siciliani non possono continuare a pagare per il trasporto dell’energia il 40% in più rispetto alle altre regioni”.
Pnrr e Zes le chiavi dello sviluppo economico
“Quanto allo sviluppo economico, oltre al ‘Pnrr’ l’unica vera possibilità è oggi rappresentata dalle Zes – precisa l’esponente della Lega -. Ma gli investitori, a quanto ci viene riferito, lamentano alcune difficoltà. Diventa necessario mettere a disposizione dei relativi commissari straordinari uffici e adeguate dotazioni di personale e attrezzature, e intervenire armonizzando le regole, perché incertezze e ritardi possono solo scoraggiare e rendere non conveniente investire in Sicilia”.
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