Il coordinatore regionale di Forza Italia Gianfranco Miccichè ha presentato le liste elettorali per la Camera e per il Senato della compagine azzurra in vista del prossimo election day del 25 settembre. Nomi forniti in una conferenza stampa tenutasi nella sede palermitana del partito in via Libertà.

I candidati al Senato

Con riguardo al Senato, Forza Italia si aggiudica il seggio uninominale di Gela-Agrigento, dove si candiderà Stefania Craxi.

Due i collegi plurinominali. In quello della Sicilia Occidentale è lo stesso Gianfranco Miccichè a scendere in campo nel ruolo di capolista, seguito a ruota dalla deputata regionale Daniela Ternullo, da Nicola Li Causi e dall’assessore al Comune di Palermo Rosi Pennino.

In Sicilia Orientale mantenuta capolista Stefania Prestigiacomo. Nome seguito dall’assessore regionale Toni Scilla, da Loredana Messina e da Giovanni Giacobbe.

I profili scelti alla Camera in Sicilia Occidentale

Con riguardo alla Camera dei Deputati, in Sicilia Occidentale Forza Italia ha presentato due liste nel meccanismo proporzionale. Nel seggio di Camera 1 capolista sarà Giorgio Mulè, che ha affiancato lo stesso Miccichè durante la conferenza stampa. Mulè, ha dichiarato il coordinatore regionale, sarà candidato anche nell’uninominale Palermo-Settecannoli. Un profilo seguito da Ada Teregni, Marcello Gualdani e Anna Maria Crocchiolo.

Nel seggio di Camera 2, quello relativo a Gela, Agrigento e Marsala, capolista sarà la deputata regionale uscente Margherita La Rocca Ruvolo. Profilo seguito da Michele Mancuso, Elia Martinico e Leonardo Burgio.

Due gli uninominali in Sicilia Occidentale. Si tratta di Gabriella Giammanco, nel collegio di Palermo, e Marta Fascina, l’attuale compagna di Silvio Berlusconi, nel collegio di Marsala. Un nome, quest’ultimo, sul quale Gianfranco Miccichè si ritiene soddisfatto. “Sono particolarmente contento della scelta, da parte del presidente Berlusconi, di mandare sua moglie in Sicilia. Vuol dire che si fida di noi. E’ una persona che ho conosciuto e che è meravigliosa”.

I candidati alla Camera in Sicilia Orientale

Tre i seggi plurinominali in Sicilia Orientale. In quello di Barcellona Pozzo di Gotto capolista sarà l’ex assessore regionale Bernadette Grasso. Nome seguito da Giovanni Mauro e Maddalena Passalacqua.

Nel collegio di Catania – Acireale a capitanare la truppa azzurra sarà la parlamentare nazionale uscente Matilde Siracusano, candidata anche nel collegio uninominale di Messina. Profilo seguito da Paolo Emilio Russo, che sarà capolista nel collegio di Ragusa, dalla parlamentare nazionale uscente Urania Giulia Papateu e da Giovanni Messina. Un collegio nel quale Miccichè credo molto, visti anche i concatenamenti con altri collegi.

Nell’ultimo collegio plurinominale, quello di Ragusa, come sopra ricordato sarà Paolo Emilio Russo il capolista. Nome seguito da Bernadette Grasso, Giovanni Mauro e Paola Quaranta

Menzione a parte per il deputato regionale uscente Tommaso Calderone, candidato al collegio uninominale di Messina e che ha espresso la propria volontà di essere inserito, un giorno, in Commissione Giustizia. Progetto sul quale c’è la disponibilità da parte del presidente nazionale Silvio Berlusconi.

I dispiaceri, le rinunce e la questione Falcone

Una conferenza nella quale il coordinatore regionale sottolinea la necessità di mantenere un’unità di partito. “Sono stanco ma contento. Qualche dispiacere me lo sono preso. Ricordo a tutti coloro che hanno responsabilità di partito che lo stesso è un corpo unico. Bisogna darsi una mano tutti. Nel momento in cui c’è un’esigenza superiore, ovvero quella del presidente Berlusconi, noi dobbiamo essere sempre pronti e disponibili”.

Poi spazio a qualche rimpianto. “La candidatura di Giulio Tantillo sarebbe stato un premio per i tantissimi anni di militanza all’interno di Forza Italia. Era un qualcosa che ci faceva piacere, così come per Totò Sparacino. Purtroppo non è stato possibile”.

Caso diverso riguarda invece l’assessore regionale uscente Marco Falcone, rimasto fuori dalla lotta per gli scranni per il Parlamento nazionale. Una rinuncia sulla quale Miccichè ha così commentato. “Quella di Falcone è una cosa diversa. Era una candidatura che poteva essere necessaria per fare slittare la lista di Catania e renderla più forte. Non è stato possibile, non succede niente. Poi sa, uno che vuole avere un premio deve anche meritarselo“, ha chiosato Miccichè.

La spaccatura fra PD e M5S

A margine della conferenza stampa, Gianfranco Miccichè ha commentato quanto accaduto all’interno della coalizione di centrosinistra, che si è spaccata in vista del prossimo election day del 25 settembre. “Ci hanno comunicato che M5S e PD vanno separati. Non mi fa contento perchè vinciamo. Credo che la nostra vittoria sia abbastanza scontata. Forse lo era anche prima. Loro separati prenderanno qualche cosa in più. Ma non c’è dubbio che è evidente che oggi il meccanismo elettorale incomincia a fare acqua da tutte le parti”.

Una spaccatura che rilancia le quotazioni del candidato del centrodestra Renato Schifani. “Lo sento praticamente ogni giorno. Avverto da lui un entusiasmo incredibile. Contento di questa esperienza che sta facendo. L’entusiasmo è quello che ci trascina”.

“Posso solo auspicare che si torni al sistema proporzionale – sottolinea Miccichè -. Si era fatto il maggioritario dicendo che ci sarebbe stata stabilità di Governo. Basta guardare a quello che è successo negli ultimi anni. Abbiamo bisogno di una politica moderata. La nostra coalizione funziona. Ma quello che è successo fra PD e M5S dà l’idea che questo sistema rischia di essere superato“.

“Porre limite per numero di legislature”

Parantesi, quella sul sistema elettorale, su cui Miccichè auspica delle severe modifiche. “Con questo sistema che abbiamo comincerei a chiedere di mettere dei limiti sulle legislature, perché se si è candidati a vita significa che qualche problema c’è: parlo anche di me stesso. Giusto che a un certo punto si dia spazio ai giovani. Il mondo va avanti a prescindere”.

Miccichè ha poi aggiunto: “Non penso ai due mandati come fanno i 5stelle, quello è ridicolo, perché dieci anni sono pochi bastano solo a imparare”.

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