Nuovo caso di presenza di amianto in corso dei Mille, a Palermo. Dopo quanto verificatosi nei pressi della scuola Luigi Natoli, sono stati rintracciati frammenti del materiale nocivo sulla strada che attraversa la seconda circoscrizione del capoluogo siciliano. A documentare l’accaduto è il consigliere di quartiere del Movimento 5 Stelle Pasquale Tusa.

Tusa: “Situazione delicata per la salute”

L’esponente pentastellato ha scritto agli uffici comunali, chiedendo un pronto interento sul posto. “Si chiede un urgente intervento per la rimozione di frammenti di eternit sparsi lungo corso dei Mille, dal civico 1235 fino al 1251 (sino all’incrocio con via Laudicina). La situazione – rappresenta Tusa nella missiva – è particolarmente delicata per la salute pubblica”. Una pericolosità che aumenta, in particolare, quando le lastre risultano rotte, come nella fattispecie in essere. In questo caso infatti, aumenta la possibilità di inalare microparticelle nocive soprattutto a livello polmonare.

Un caso che segue a quanto accaduto alla scuola Natoli

Abbandoni di amianto ed eternit che non sono di certo una novità per Palermo. Quello di corso dei Mille non è di certo un caso isolato. Così come accertato il 23 gennaio all’interno del quartiere Bonagia, dove fra via San Filippo, via dell’Orsa Maggiore e via Placido Rizzotto si sono riscontrate ben tre “discariche” di questo materiale per la cui rimozione è necessario un iter speciale. Procedura sulla quale nemmeno Rap è potuta intervenire, in quanto è competenza del Comune di Palermo.

Stessa sorte ha riguardato l’area dello Zen 2, fra via Senocrate di Agrigento e via Fausto Coppi. Qui, dove più volte si sono verificati episodi di spazzatura e mobilio dato alle fiamme, qualcuno ha pensato bene di lasciare sul posto dell’amianto, appoggiato al muro della chiesa di San Filippo Neri. Fatto documentato nella nostra live del 7 febbraio condotta sul posto. Un problema, quello dell’abbandono di rifiuti speciali, che va ben oltre il solo problema ambientale, visto che espone la cittadinanza a rischio concreti per la salute. Rafforzare i controlli rappresenta una medicina e non già la cura. Bisogna smuovere le coscienze, anche di chi non sembra nemmeno averne una.

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