Come avvocato d’ufficio gli assegnano Alì LIstì Maman, legale noto e impegnato a Palermo anche nel sociale e nelle battaglie per i diritti civili, ma all’imputato l’avvocato non piace.

Difensore d’ufficio offeso con frasi razziste

Così, un uomo di 39 anni di origini napoletane, ma residente a Palermo, ai domiciliari con braccialetto elettronico ha insultato, denigrato, dileggiato con frasi razziste il suo avvocato d’ufficio. E non si è fermato ad una frase occasionale.

L’uomo ha iniziato a spedire una lunga serie di messaggi vocali su WhatsApp dove l’avvocato è stato denigrato usando frasi pesantissime, oltraggiose sulla persona e sulla professione. “Sei nero come la m”, o ancora “grandissimo c. , grandissima m, ladro nullafacente, mascalzone, sei una m., vai a lavorare negro di m,”.

Messaggi inviati fra giugno e luglio

Tra giugno e luglio decine di messaggi con lo stesso tenore. “Messaggi che inizialmente non volevo ascoltare – dice l’avvocato Alì Listì Maman – Sapevo che una volta ascoltati dovevo procedere”.

Il post su nel gruppo Facebook

La situazione è precipitata quando il mio ex assistito ha postato su un gruppo Facebook di Avvocati con tantissimi iscritti la foto mia e di mio figlio con un commento: “Attenti a questo avvocato ruba soldi ai poveri malcapitati e si fa anche gratuito patrocinio e mi ha rubato 200 euro attenzione. A questo punto non ho potuto che presentare querela contro quest’uomo che nel frattempo ha cambiato diversi legali”.

Domiciliari con divieto ‘social’

L’uomo ai domiciliari non avrebbe potuto utilizzare i social da qui la segnalazione in procura. L’ordine degli avvocati di Palermo ha espresso solidarietà al collega.

“Il Consiglio ne prende atto, – si legge nella delibera firmata dal presidente Antonio Armetta e il segretario Dario Greco – esprimendo solidarietà al collega Alì Listi Maman per i gravi fatti rappresentanti, chiedendo ai colleghi Centineo e Listi Maman di tenere informato il Consiglio in ordine agli sviluppi della vicenda”.