I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura, per un milione di euro alla società di spedizioni di Carini (Pa) Randazzo Srl, i cui titolari Giovanni Randazzo, 83 anni e Salvatore Randazzo di 50 anni sono indagati per reati tributari e emissioni di fatture false.
Le indagini del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo
Le indagini dei militari del nucleo di polizia economico – finanziaria di Palermo sono scattate dopo una verifica fiscale eseguita nei confronti della società che opera nel settore dei trasporti di Carini, che negli anni 2015 e 2016 avrebbe utilizzato fatture false per oltre 5 milioni di euro.
I rapporti con la cooperativa
Nel corso dell’ispezione fiscale sono stati approfonditi i rapporti intercorsi con la cooperativa Futura Trasporti, cessata nel 2017 a cui erano stati esternalizzati i servizi di ritiro, trasporto e consegna pacchi per conto terzi. Secondo quanto accertato dai finanzieri sarebbe emerso che con la cooperativa sarebbero stati stipulati contratti di appalto simulati per giustificare le prestazioni fornite da lavoratori che di fatto erano veri e propri dipendenti della società di trasporti.
Nonostante i dipendenti fossero della cooperativa la gestione “effettiva” del personale, della logistica e dei mezzi tecnici era tutta demandata all’impresa di trasporti.
Gli indagati della società e della cooperativa
Un meccanismo con il quale, secondo le indagini della finanza, si sarebbe abbattuto il reddito imponibile della società di trasporti, attraverso la contabilizzazione da parte di quest’ultima di costi fittizi e l’indebita detrazione dell’Iva, concentrando sulla cooperativa tutti gli obblighi contributivi, previdenziali e assistenziali gravanti sul datore di lavoro. I due amministratori Giovanni e Salvatore Randazzo tra il 2015 e il 2016 sono stati denunciati con l’accusa di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Sono indagati per emissione di fatture false anche gli amministratori della cooperativa Giuseppe Cacciatore, 47 anni di Ficarazzi, Luigi Mezzatesta, 47 anni di Bagheria e Francesco Guerrera, 43 anni. Il gip per salvaguardare gli interessi erariali a beneficio della futura azione di riscossione, ha emesso un provvedimento cautelare di sequestro per imposte evase Ires e Iva per un milione e 35 mila euro.
“Aiutare chi rispetta la legge”
“L’odierna operazione eseguita dalla guardia di finanza, in stretto coordinamento con la Procura di Palermo – spiegano dal Comando provinciale – si inserisce nel quadro delle linee strategiche volte a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità e a garantire il perseguimento degli obiettivi di aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose”.
L’obiettivo è “assicurare l’effettivo recupero delle somme provento delle condotte illecite e tutelare le imprese che operano nel rispetto della legge, soprattutto nell’attuale fase di congiuntura economica negativa causata dalla pandemia in atto”.
La replica dell’azienda Randazzo
“In ordine alle notizie diffuse questa mattina dalla stampa, la società Randazzo s.r.l., consapevole della legalità del proprio operato lungo il corso della sua trentennale attività, è certa che potrà chiarire all’Autorità Giudiziaria la vicenda che la vede ingiustamente coinvolta. La Società confida nell’operato delle Istituzioni e ha già provveduto ad avviare un canale di comunicazione con gli Inquirenti per sgomberare ogni dubbio di illiceità dei fatti contestati, continuando ad operare sul mercato fiera della propria reputazione”. E’ quanto afferma Salvatore Randazzo amministratore delegato della Randazzo Srl in merito al sequestro di un milione di euro eseguito dalla Guardia di Finanza su ordine del gip per un presunto giro di fatture false.
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