In contrada Giardo nel comprensorio agro-zootecnico del Comune di Prizzi (PA), una nidificazione in un palo dell’alta tensione ha innescato un incendio che avrebbe potuto distruggere le coltivazioni limitrofe ed il lavoro di una stagione, un rogo alimentato dalle alte temperature e la concausa della presenza di rigogliose sterpaglie e rami di arbusti.

Tutto è iniziato con un piccolo boato, lo sfrigolio e le scintille che sono partite dal “piromane” involontario di un traliccio elettrico, dove per pura fortuna ha attirato l’attenzione dei coltivatori, che si trovavano nei pressi, che sono prontamente intervenuti richiamati dalla colonna di fumo, scongiurando il peggio e riuscendo a salvare il raccolto ed i sacrifici delle moltissime aziende agricole.

Le parole di Acli Terra

“Come ACLI TERRA Palermo riteniamo doveroso dare voce a difesa degli agricoltori-dichiara il presidente, Gasapare Carbone- per sollevare il problema sulla preventiva pulizia e rimozione delle sterpaglie da parte degli enti preposti per la gestione dei tralicci delle linee elettriche ed in particolare quelli dove sono allocati gli alternatori/generatori di corrente. Questi sono dei punti nevralgici che vengono utilizzati anche dagli uccelli per nidificare, che per diverse cause possono prendere fuoco e innescare incendi che partono dalla zona sottostante dove ci sono rovi ed erbe spontanee, e nel pegiore dei casi anche materiali abbandonati spesso infiammabili. Rinnoviamo l’appello nel mantenere il più possibile le aree pulite e liberi sotto i tralicci che devono essere sempre accessibili, ad esempio per poter risolvere da ogni ostacolo anche per scongiurare incedi e contestualmente garantire l’accessibilità per poter risolvere rapidamente eventuali guasti.

Nidificazione di tartaruga a Triscina

La notte scorsa una tartaruga marina ha scelto la spiaggia di Triscina per depositare le sue uova, scavando una buca nella sabbia davanti ad alcuni bagnanti e residenti che hanno ripreso le varie fasi della nidificazione e che hanno correttamente segnalato la sua presenza a Legambiente e Wwf.

I volontari delle due associazioni ambientaliste, Gianfranco Barraco ed Enzo Reina, coadiuvati da alcuni bagnanti, hanno contattato la competente Capitaneria di Porto e hanno provveduto a segnalare e recintare l’area del nido, che dovrà essere rigorosamente protetto durante l’incubazione, per circa 60 giorni, fino alla schiusa delle uova ed alla nascita delle piccole tartarughe.

Sarà necessario l’ausilio di tutti (bagnanti, residenti, ambientalisti) per monitorare nei prossimi 60 giorni lo stato del nido e garantire che non venga minacciato.

Anche il Comune e i concessionari balneari sono chiamati a fare la loro parte nella tutela di una specie di grande interesse naturalistico, garantendo non solo la protezione di questo nido ma anche (e soprattutto) che la pulizia della spiaggia non venga effettuata con mezzi meccanici che distruggono i nidi e cancellano le tracce di eventuali altre risalite.

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