Finisce con una sanzione multipla elevata dalla Polizia di Stato il fuori programma che ha lasciato di stiucco sindaco e presidente della Regione al teatro di Verdura di Palermo.
La Polizia di Stato ha contestato una sanzione amministrativa sia all’organizzatore del concerto di Gigi D’Alessio, sia al cantante neomelodico palermitano Tony Colombo per l’esibizione “fuori programma” di mercoledì scorso. Durante il concerto, infatti, il neomelodico palermitano ha affiancato Gigi D’Alessio sul palco, esibendosi congiuntamente su una serie di brani musicali.
Tale condotta integra la fattispecie di un’esibizione canora non autorizzata dall’Autorità di Pubblica Sicurezza in quanto non prevista nel programma ufficiale del concerto.
Per questo motivo è stata contestata una sanzione amministrativa pecuniaria sia al cantante Tony Colombo che si è esibito senza titolo, sia all’organizzatore dell’evento che ha permesso tale esibizione, non autorizzata.
Il fuori programma che ha colto tutti di sorpresa
Un fuoriprogramma a sorpresa quello di mercoledì sera al Teatro di Verdura a Palermo. Gigi D’Alessio ha chiamato sul palco uno dei suoi colleghi neomelodici più discussi, il palermitano Tony Colombo. Quest’ultimo salì agli onori della cronaca quattro anni fa per essersi sposato con Tina Rispoli, vedova (incensurata) del camorrista Gaetano Marino, boss degli scissionisti assassinato nel 2012.
Da quell’episodio di cronaca rosa, però, ne sono arrivati altri. Due anni fa, ad esempio, la direzione distrettuale antimafia di Napoli e la squadra mobile gli sequestrarono 80mila euro accusandolo di riciclaggio mentre la moglie è indagata per trasferimento fraudolento di valori.
Vicenda nota anche perché Colombo e Rispoli sono stati spesso ospiti del talk show di Barbara D’Urso, su Canale 5. “Noi non siamo camorristi”, hanno ribadito più volte. Nondimeno un concerto del cantante venne vietato dalla questura di Palermo nel 2019.
Il concerto di Gigi D’Alessio e la sorpresa sul palco
Mercoledì sera, però, al Teatro di Verdura, Tony Colombo incassa una grande attestazione di stima da uno dei maestri della musica italiana: con Gigi D’Alessio ha pure improvvisato un brano.
Tra il pubblico anche il sindaco e il presidente della Regione
Tra il pubblico, ad ascoltarli, c’era un parterre d’eccezione. Il sindaco Roberto Lagalla e il presidente della Regione Renato Schifani erano in prima fila.
Lagalla “Abbastanza sorpreso”
“In quel momento stavo parlando con alcune persone, non mi sono accorto subito di quel fuoriprogramma – fa sapere Lagalla attraverso il suo ufficio stampa – So chi è Tony Colombo, ma francamente non ricordavo il suo volto. E quando mi hanno raccontato cos’era successo, sono rimasto alquanto sorpreso”.
Le vicende giudiziarie di Colombo
Secondo la procura di Napoli, quel patrimonio sequestrato alla coppia Colombo-Rispoli sarebbe appartenuto al primo marito della donna, uno dei protagonisti della sanguinosa faida che dilaniò Scampia: Gaetano Marino, detto “Mc-Kay”.
Il nome di Tony Colombo era saltato alla ribalta anche in un’inchiesta della procura di Palermo. I carabinieri del Ros avevano intercettato un boss di Santa Maria di Gesù, Girolamo Rao, mentre organizzava un concerto con il padre del neomelodico palermitano. Poi, l’esibizione saltò per un divieto della questura, che poneva problemi di viabilità. Intanto, i carabinieri continuavano a intercettare, i mafiosi di Santa Maria di Gesù tenevano particolarmente a Tony Colombo per la festa del quartiere.
Il nome del cantante siciliano figura anche nell’inchiesta dei carabinieri del nucleo investigativo sul clan di Porta Nuova, anche loro particolarmente interessati ai neomelodici per le feste di piazza: “Si precisa che Tony Colombo – scrissero gli investigatori in quell’occasione – è nipote del mafioso Enrico Scalavino, esponente di spicco del mandamento mafioso di Pagliarelli, dedito alle estorsioni e al traffico di sostanze stupefacenti”.
Ma le colpe dei padri e degli zii non ricadono sui figli e sui nipoti. Quella volta, le intercettazioni fecero emergere che Colombo sosteneva le esibizioni di Niko Pandetta, un altro idolo dei mafiosi palermitani, pregiudicato, nipote del boss catanese Turi Cappello.
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