La polizia ha arrestato un giovane accusato di avere commesso un furto nella chiesa di Sant’Antonino a Palermo lo scorso 13 novembre e una rapina in corso dei Mille ai danni di un automobilista. In entrambe i casi fondamentali per le indagini le testimonianze e la visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza. Il giovane sarebbe entrato in sacrestia e rubato un portafoglio e un cellulare di una volontaria che in quel momento si trovava in chiesa. Nel secondo caso avrebbe aggredito la vittima  fuori dall’abitacolo e  con violenza si sarebbe fatto consegnare il telefonino e il portafoglio. Indagini ed arresto sono stati compiuti dai “Falchi” della sezione “contrasto al Crimine Diffuso” della squadra mobile. Ad essere effettuati  rilievi ed ottenuto importanti riscontri sul conto dell’indagato.

La denuncia e la descrizione

E’ stata la stessa vittima a denunciare quanto accaduto alla polizia, e cioè di essere stata aggredita poco fuori dall’abitacolo della sua vettura da un passante. L’uomo le avrebbe bloccato lo sportello e preteso la consegna di portafogli e telefonino. Approfittando della distrazione dell’aggressore, il malcapitato sarebbe riuscito a mettere in moto la vettura ed allontanarsi, seppur privato degli oggetti personali. E’ bastata una descrizione dell’aggressore fatta dalla vittima ai poliziotti per avviare e circoscrivere le ricerche nella zona di corso dei Mille. Anche perché il personaggio era già noto per i numerosi precedenti in materia di delitti contro il patrimonio. Fondamentali, come sempre, si sono rilevate le immagini delle telecamere a circuito chiuso. La loro visione ha consentito di ricostruire non soltanto quanto accaduto in relazione alla rapina ma anche le fasi che ne hanno fatto da prologo.

La ricostruzione dei movimenti

I poliziotti hanno appurato che l’aggressore aveva seguito la vittima sin dalla zona della stazione centrale fino a corso dei Mille, quando avrebbe deciso di entrare in azione. Anche di questa fase le telecamere hanno reso importanti riscontri, immortalando, per esempio, un tatuaggio dell’aggressore che ha consentito di identificarlo per emettere la misura cautelare. Lo stesso uomo è ritenuto responsabile, di un altro episodio che si consumò lo scorso 13 novembre, riguardante il furto all’interno della chiesa di Sant’Antonino, nei pressi della stazione centrale. Il giovane, approfittando della circostanza che i frati erano impegnati ad officiare messa ed i volontari erano momentaneamente assenti, si era introdotto all’interno della sacrestia. Qui aveva sottratto dalla borsa di una dei fedeli il portafoglio ed il telefono cellulare per poi guadagnare la fuga uscendo indisturbato dalla chiesa. L’uomo è in carcere con l’accusa di rapina e furto aggravato.

Uil Polizia, indagini confermano professionalità agenti

“La recente notizia dell’arresto del presunto responsabile di due atti criminosi perpetrati in danno di un automobilista nonché, a distanza di poco tempo, relativi a un furto avvenuto nella sacrestia della chiesa di Sant’Antonino, dimostra la professionalità degli investigatori della polizia di Stato che hanno subito assistito la persona derubata. La presa visione delle telecamere di sicurezza, la raccolta delle testimonianze nonché la verifica dei precedenti, dimostrano l’elevata capacità messa in campo con il tramite di indagini integrate che hanno ora fornito un valido contributo alla lotta di un fenomeno, quale quello della piccola criminalità, dove forte è l’allarme in città”. Lo dice Giovanni Assenzio, segretario provinciale Uil polizia Palermo, che sottolinea il buon clima di lavoro che si è venuto a creare con il nuovo Questore di Palermo Vito Calvino.

L’arresto riguarda il presunto responsabile di una rapina in danno di un automobilista, avvenuta in corso dei Mille. I riscontri investigativi si sono poi rivolti alle fasi antecedenti il furto oltre che ad altro evento criminoso occorso successivamente nella chiesa di Sant’Antonino dove, approfittando della funzione religiosa in atto, il presunto responsabile avrebbe raggiunto la sacrestia prelevando il contenuto di una borsa. Di fatto, sottolinea la Uil polizia Palermo, indagini scrupolose che nulla hanno lasciato al caso consentendo ora alla Magistratura di potere giudicare il soggetto.

La Uil polizia Palermo condivide la preoccupazione dei cittadini sul pericolo derivante dalla piccola criminalità ma per questo confida, così come ora evidenziato nel caso dei due furti, sulla professionalità degli operatori tutti della polizia di Stato.

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