Figurano anche le province di Palermo e Catania nella retata in tutta Italia contro le gang giovanili vicine al mondo trap. In tutto 40 arresti in questa vasta operazione che ha coinvolto in tutta Italia altre 12 province. Tra i fermati all’incirca il 25% sono minorenni. Inoltre ci sono altri 70 denunciati, di cui un terzo minorenni. La retata riguarda il mondo Trapper, genere musicale sempre più famoso in Italia. La trap racconta di periferia, rivincita sociale, ma anche di violenza e sempre più spesso i trapper si rendono protagonisti di episodi di violenza.

L’operazione

Ad avere portato avanti l’opertazione la polizia di Stato che sta impiegando oltre 500 agenti coordinati dal Servizio centrale operativo. Oltre a Palermo e Catania sono coinvolte le province di Arezzo, Bari, Genova, Milano, Modena, Napoli, Padova, Pescara, Reggio-Emilia, Rovigo, Salerno e Verona. In queste città ci sarebbero stati recenti episodi di violenza riconducibili a gruppi criminali giovanili.

Le armi sequestrate

Sequestrate pistole, armi da taglio e tirapugni nonché centinaia di dosi di droga, alcune delle quali nei pressi di un istituto scolastico. A finire sotto sequestro diverse somme di denaro per un totale di circa 10 mila euro, ritenute incasso proveniente dallo spaccio.

La recente operazione a Catania

Al di là della retata di oggi numerose sono state le operazioni in Sicilia per sgominare baby bang. Nel Catanese nell’ottobre scorso arrestato un ‘branco’ guidato da un 15enne, stretto congiunto di un boss mafioso. Avrebbe spadroneggiato in una discoteca di Catania ingaggiando finte risse per creare disordini, minacciando e picchiando barman e buttafuori. L’obiettivo era quello di estorcere ingressi e consumazioni gratuite, intimidendo i clienti e causando in una circostanza l’interruzione di una festa privata.

Allarme a Palermo

A Palermo da tempo è stato lanciato un allarme sul dilagare dei fenomeni criminali con segnalazioni di vere e proprie gang giovanili in azione. Un allarme violenza gratuita che continua a crescere da mesi. Ad essersi susseguiti tanti episodi, come l’aggressione a una coppia rea di aver rimproverato un gruppo di ragazzini chiedendo loro di non far baccano. Accerchiati, picchiati e mandati in ospedale come risposta. Poi ancora due risse fra giovanissimi, in un caso con un sedicenne accoltellato.

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