La nomina del nuovo Cda, nuovo si fa per dire, per quattro quinti è lo stesso di prima, non ferma la protesta dei lavoratori della Gesap che sono e restano sul piede di guerra.
“Adesso scriveremo in prefettura se non ci riceve il nuovo presidente – dicono i sindacalisti – la procedura di raffreddamento resta in piedi”. Nei giorni scorsi alla luce delle dimissioni del Cda e dei mancati incontri tra i rappresentanti dei lavoratori e i vertici dello scalo, le organizzazioni dei lavoratori avevano proclamato lo stato di agitazione per stigmatizzare l’inadempienza dell’azienda per la mancata convocazione richiesta nei termini di legge. La richiesta era stata presentata il 20 settembre e sono scaduti i dieci giorni.
“Restiamo in attesa della convocazione – dicono i sindacalisti Gaetano Bonavia della Filt Cgil, Antonio Dei Bardi della Fit Cisl, Hounda Shoui della Uil Traporti, Domenico De Cosimo della Ugl Ta, e Giacomo De Luca della Legea Cisal – Adesso ci rivolgeremo alla prefettura di Palermo. Sul tavolo ci sono da affrontare tanti temi che riguardano i lavoratori che operano nello scalo. In questi mesi abbiamo assistito all’immobilismo del Cda. Sul tavolo ci sono i contenziosi legali, il riconoscimento delle mansioni superiori, il premio di risultato che non è stato pagato, il riassetto societario che a nostro modo di vedere è alquanto sconclusionato”.
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