Palermo

Il giallo del doppio gruppo di Forza Italia e le sfide della giunta Schifani

Inizia politicamente in salita il percorso della prima giunta Schifani appena nata e presentata ufficialmente. La sfide sono tante per la Regione ma prima di entrare nel vivo delle esigenze della Sicilia il presidente dovrà ancora chiarire una serie di passaggi politici. Dopo i  diktat romani di Fratelli d’Italia il presidente si trova arbitro e parte in causa in una disfida  interna agli azzurri con il coordinatore Gianfranco Miccichè.

Sulla nascita della giunta

“Si conclude questa fase abbastanza lunga non dovuta a me, ma alle lungaggini procedurali per i conteggi degli eletti e perché la legge prevedeva il giuramento davanti all’Assemblea e ho dovuto aspettare – ha detto Schifani – Da oggi si parte, ci aspettano appuntamenti di grandissima urgenza ed emergenza, abbiamo un agenda molto fitta. Abbiamo delle sfide da tremare i polsi, come la parifica del rendiconto 2020; il rendiconto e parifica rendiconto 2021; la chiusura del bilancio 2022; la programmazione della legge di bilancio per il 2023; gli interventi sul Pnrr; programmi comunitari con chiusura 2023; forme di aiuto per imprese e famiglie; confronto sul Mef per contenzioso da 600 milioni. Finalmente si parte, compatti e coesi. Cercheremo di approvare norme per sveltire processi decisionali”.

Momenti delicati nelle trattative per la giunta

“Sono stato chiamato dai partiti del centrodestra, ci sono stati momenti delicati relativamente a indicazioni che mi ero dato. Ma quando il gruppo parlamentare principale (FdI) ha deciso di aderire alla scelta del partito nazionale di inserire degli esterni non ho potuto fare altro. Ho scelto persone di livello, che hanno esperienza, darò loro degli obiettivi che concorderemo. Nel tempo ci sarà una rotazione dei dirigenti generali, senza pregiudiziali”.

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La disfida interna a Forza Italia

Ma Schifani si ritrova, adesso, anche con un problema interno al partito. Ci sono due gruppi di Forza Italia, uno al quale aderisce anche lui e un altro che fa capo a Gianfranco Miccichè “Ciascuno si assume le proprie responsabilità, i parlamentari sono stati eletti in base al programma del centrodestra e del candidato presidente Schifani, poi ogni singolo soggetto è libero di decidere”.

La chat delle segreteria di Miccichè

“Nella chat aperta dalla segretaria di Miccichè risultava una convocazione del gruppo parlamentare: ci siamo convocati e si è deliberato all’unanimità per l’elezione del capogruppo Stefano Pellegrino. Ritengo che le procedure siano state totalmente rispettate. Poi ho appreso dalla stampa che era stato costituito un altro gruppo”, quello con 4 deputati forzisti presieduto da Gianfranco Miccichè. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, rispondendo ai cronisti in conferenza stampa. Alla domanda se abbia già sentito Berlusconi su questo strappo, Schifani ha risposto: “Non ne ho parlato ancora con Berlusconi, ne ho preso atto ieri a cose fatte”.

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