“Questa giunta di governo è una grande delusione. Per 48 ore mi stavo innamorando di Schifani, un presidente che sembrava voler dire no alle impostazioni romane. Una illusione che è durata 48 ore”.
Lo afferma Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord parlando con i giornalisti a Palazzo dei Normanni.

“Giunta al ribasso, daremo filo da torcere”

“Siamo di fronte – prosegue De Luca – ad una giunta al ribasso che rispetto a quella che stiamo varando noi, con il nostro governo di liberazione, avrà filo da torcere. La nostra sarà una giunta basata su competenze e non sull’essere moglie di qualcuno o lacchè di qualche altro. E siamo certi che le professionalità del nostro Governo di liberazione potranno anche essere di supporto a Schifani che ne avrà bisogno”.

“L’inizio per Schifani non è edificante”

Sul governatore Schifani De Luca osserva ancora: “Si ritrova infatti con buona parte della giunta frutto della bassa cucina della precedente gestione Musumeci. Noi – prosegue il leader di Sud chiama Nord – siamo pronti a far saltare anche i fornelli. L’inizio non è edificante per Schifani. Il Presidente è già alla seconda minaccia di dimissioni, continueremo a contarle. Constatiamo che questa maggioranza non è stata in grado neanche di mettere in atto una semplice operazione matematica”.

“Non consentiremo la classica notte dei lunghi coltelli”

Conclude Cateno De Luca: “In questi giorni abbiamo lavorato per evitare che certi passaggi si consumassero in modo irreversibile. Noi non abbiamo consentito a nessuno di alzare il prezzo sulla nostra posizione e abbiamo anche fatto sapere che oggi siamo intenzionati a completare la formazione degli organi di governo del parlamento siciliano perché non consentiremo che si consumi la classica notte dei lunghi coltelli, così come non l’abbiamo consentito per l’elezione del Presidente del Parlamento Siciliano”.

Lo Giudice: “Inizio sconcertante, ci opporremo ai riti notturni”

“Il rinvio dei lavori d’aula ad oggi pomeriggio sono indice di un equilibrio che è evidente all’interno della maggioranza non c’è.”
Lo afferma il coordinatore regionale di Sicilia Vera Danilo Lo Giudice.
“Comprendiamo le difficoltà del presidente Schifani di fronte al quadro politico che si è delineato all’interno della sua stessa maggioranza ma non siamo intenzionati a cedere alla richiesta di riti notturni. Pretendiamo che l’aula proceda oggi stesso all’elezione degli organi del Parlamento Siciliano. Dopo 51 giorni di vuoto assoluto questo parlamento non può certo permettersi di perdere altro tempo. I siciliani attendono che finalmente qualcuno si occupi di amministrare la Sicilia. Far passare la giornata di oggi senza completare l’iter che consente alla macchina amministrativa di essere pienamente operativa significa offrire l’ennesimo spettacolo indecoroso.”

La giunta Schifani si presenta alla Sicilia

La giunta Schifani si presenta alla Sicilia. Entrano oggi nelle funzioni i dodici assessori nominati dal Presidente della Regione che adesso giurano davanti al Parlamento siciliano. Fra loro nove parlamentari e tre assessori esterni, uno in quota Forza Italia e due in quota Fratelli d’Italia.
Accanto al presidente della Regione a centro del tavolo della sala conferenze di palazzo d’Orleans al terzo piano dello stabile che ospita il governo c’erano il vice presidente, il Leghista Luca Sammartino da un lato e l’assessore all’Economia, il forzista Marco Falcone dall’altro.

Ecco la composizione della prima giunta Schifani
– Luca Sammartino, catanese, 37 anni, assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea;
– Edmondo Tamajo, palermitano, 46 anni, assessore alle Attività produttive;
– Andrea Messina, catanese, 57 anni, assessore alle Autonomie locali e funzione pubblica;
– Elvira Amata, messinese, 53 anni, assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana;
– Marco Falcone, catanese, 51 anni, assessore all’Economia;
– Roberto Di Mauro, agrigentino, 66 anni, assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità;
– Nuccia Albano, palermitana, 72 anni, assessore alla Famiglia, politiche sociali e lavoro;
– Alessandro Aricò, palermitano, 46 anni, assessore alle Infrastrutture e mobilità;
– Mimmo Turano, trapanese, 57 anni, assessore all’Istruzione e formazione professionale;
– Giovanna Volo, nissena, 67 anni, assessore alla Salute;
– Elena Pagana, ennese, 31 anni, assessore al Territorio e ambiente;
– Francesco Paolo Scarpinato, palermitano, 49 anni, assessore al Turismo, sport e spettacolo.

L’assessore Falcone, oltre la delega pesante all’economia è stato delegato anche alla trattazione degli affari ricompresi nelle competenze del dipartimento regionale della Programmazione.

I nodi adesso all’Ars

Oggi non è solo la giornata in cui viene presentata la squadra di governo di Renato Schifani ma anche quella dell’elezione di vice presidenti e ufficio di presidenza dell’Ars.
Oltre ai due vicepresidenti dell’Ars, uno dei due dovrebbe essere espresso dalle forze dell’opposizione, dovranno essere eletti tre deputati questori, tre deputati segretari che potranno essere portati con modifica fino a cinque. Dal momento che tutti i gruppi parlamentari devono essere rappresentati all’interno dell’ufficio di presidenza, se uno dei gruppi costituiti risulta escluso dalla composizione dell’ufficio, la seduta viene aggiornata e si procede all’elezione dei deputati segretari aggiuntivi.

Gli stracci dentro Forza Italia

Dentro Forza Italia, però, volano stracci. Un comunicato stampa dell’area Miccichè annuncia la costituzione di un gruppo composto dagli onorevoli: Tommaso Calderone, Nicola D’Agostino, Michele Mancuso, Riccardo Gennuso e Gianfranco Miccichè. Il capogruppo provvisorio designato è Gianfranco Miccichè.

Il gruppo ufficiale

Ma poco dopo il gruppo ufficiale di Forza Italia, annuncia la propria costituzione ed elegge capogruppo Stefano Pellegrino. Di questo gruppo fanno parte il presidente della Regione Renato Schifani e i parlamentari Edy Tamajo, Marco Falcone, Riccardo Gallo Afflitto, Luisa Lantieri, Margherita La Rocca Ruvolo, Gaspare Vitrano, Stefano Pellegrino, assenti Tommaso Calderone e Nicola D’Agostino. Non passa che qualche minuto e Riccardo Gennuso annuncia che è questo il suo gruppo e non quello annunciato a Miccichè.
Al Presidente dell’Ars toccherà dirimere la diatriba sulla costituzione del gruppo di Miccichè e la denominazione.

(nella foto, di repertorio, Danilo Lo Giudice e Cateno De Luca)

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