Resta ancora nel giallo la scomparsa nelle acque di San Vito Lo Capo (TP) dello skipper Andrea Taormina. Del 50enne di Capaci si sono perse le tracce la notte del 28 settembre scorso e ad oggi, dopo 6 giorni di ricerche, di lui non v’è traccia. La compagna Dalila Violante sollecita ricerche dei fondali e solleva dei dubbi.

Ipotesi fuga

Il mistero dell’imprenditore palermitano, che viaggiava su una barca a vela di 10 metri – la “Malandrina” – sembra infittirsi. “Tanto che adesso all’ipotesi dell’incidente durante la navigazione si aggiunge anche quella della fuga, dell’allontanamento volontario. Soltanto un’ipotesi al momento, tutta da verificare”, scrive il Giornale di Sicilia in edicola oggi.

Trovati pezzi dell’imbarcazione a Castellammare

Pochi giorni fa erano stati recuperati in mare, nei pressi di Castellammare, alcuni pezzi della sua imbarcazione: dei parabordi e parti bruciate. L’ipotesi più probabile che sia divampato un incendio a bordo dell’imbarcazione che ne ha provocato l’affondamento.

Sul caso sono tuttora in corso le indagini della Capitaneria di porto. I resti della “Malandrina” sarebbero stati recuperati in un tratto di mare molto profondo. Il mare durante la traversata era calmo.

I dubbi della compagna

La compagna dello skipper, Dalila Violante, tuttavia sostiene che alcuni pezzi recuperati non appartengano alla Malandrina. «Per me la scomparsa di Andrea resta misteriosa – afferma la donna -. Chiedo ancora aiuto, trovatelo. A giugno avremmo dovuto sposarci. Chiedo ancora una volta che nelle ricerche vengano impegnati robot che possano scrutare i fondali in cerca del relitto».

L’appello del fratello a “Chi l’ha visto?”

Il fratello, Riccardo, ha già lanciato un appello alla trasmissione Chi l’ha visto?: “Mio fratello Andrea è partito martedì alle 19.30 da San Vito Lo Capo diretto a Balestrate. Ad aspettarlo in banchina attorno alle 23.30 la sua compagna Dalila, quando non lo ha visto arrivare ha chiamato subito i soccorsi anche perché il telefonino era spento da mezzanotte e mezzo”.