Doppio ruolo con vista sullo scalo di Punta Raisi per Fabio Giambrone. Di mattina scende in pista con la maglietta di presidente di Gh Palermo. Poi, svestiti i panni del manager “quasi” pubblico, nel pomeriggio – o quando viene convocata Sala delle Lapidi – indossa i panni dell’oppositore in seno al  Consiglio comunale. Un paradosso tutto palermitano quello di Fabio Giambrone. E’ l’ultimo orlandiano ancora in pista: oggi ricopre sia l’incarico presidente di GH Palermo, sia quello di consigliere comunale del Pd.

Un passato che non passa mai

Sia chiaro, nessuno ne mette in dubbio la legittimità. Un passato da senatore, da braccio destro del Sindaco Leoluca Orlando e soprattutto, per quel che riguarda la carica da manager di GH Palermo, da presidente di Gesap, la società quasi interamente a capitale pubblico che amministra l’aeroporto “Falcone Borsellino” del capoluogo siciliano.  Ma è una storia tutta declinata al passato. Adesso, conclusa la stagione dell’Orlandismo, tutti sono in attesa del beau geste da parte di Giambrone: il canonico passo indietro necessario a far da sigillo alla discontinuità amministrativa tra due epoche e due storie politiche distanti. Invece lui non si scansa e continua ad occupare quel posto di rilievo “pubblico” anche se regolato da ordinamento privato.

Una poltrona da 60 mila euro l’anno

Difficile dargli torto: GH Palermo – per i servizi resi da Giambrone – corrisponde un gettone annuale dal valore di circa 60 mila euro. Il contratto scade l’anno prossimo. Cosa farà Giambrone? Cosa faranno Gesap e il gruppo GH? Giambrone continua a dare l’impressione di non voler mollare la presa. D’altronde quel doppio ruolo non confligge in alcun modo con la normativa vigente. Ma per più d’un motivo in tanti, soprattutto ca va sans dire, nella maggioranza che regge le sorti del Comune di Palermo, gradirebbero avere a disposizione quella poltrona così ben remunerata. Concluso il domino delle partecipate, il ruolo di presidente di GH Palermo è l’ultimo tassello a disposizione della maggioranza per poter dire di aver completato lo spoil system.

Per comprendere bene i meccanismi che riguardano il ruolo attualmente ricoperto dall’ex Senatore, va ricordato che la nomina del presidente di GH Palermo –società che fa parte della galassia del gruppo GH, uno dei più importanti handler aeroportuali – ricade tra le competenze del consiglio di amministrazione di Gesap, rinnovato, come si sa, da poche settimane.

Il doppio ruolo, un nodo politico non di sola forma

Discutere del doppio ruolo di Giambrone non è soltanto una questione di forma. E’ sostanza politica, poichè, in ragione dell’elezione in consiglio comunale nelle file del Partito Democratico, l’ex Senatore è stato eletto dalla comunità cittadina con il preciso mandato di rappresentare istanze e politiche di segno opposto a quelle di chi oggi amministra la città.  E’ giusto chiedersi: se dovesse arrivare in consiglio una delibera attinente a Gesap, come si dovrebbe comportare Giambrone? Sia nel caso dovesse opporsi alla visione dell’amministrazione Lagalla, sia nel caso contrario, una sua presa di posizione potrebbe essere letta o condizionata da quel ruolo da manager in seno allo scalo palermitano.

A dire il vero, però, non è che dalla parti del Falcone Borsellino si stiano stracciando le vesti per la scomoda presenza dell’avversario di un tempo che fu. Vito Riggio, nuovo AD di Gesap non affronta nemmeno il problema. Che non sembra essere tra le sue priorità. Riggio, oltretutto, ha un rapporto cordiale, storico e affettuoso – consolidato negli anni – con Leoluca Orlando. Non sarà certo lui a smuovere le acque per la rimozione del delfino dell’ex primo cittadino. Neanche Totò Burrafato, presidente dello scalo palermitano, ha mai affrontato sul piano politico questa vicenda. Il doppio incarico con affaccio sullo scalo palermitano, in fondo, non scalfisce neanche i duri e puri del Pd palermitano. Tutto normale, nessuna accusa o sospetto di collaborazionismo col “nemico”. E’ il bello della politica fluida dei nostri giorni.

Che cosa farà il socio privato GH?

GH Palermo, però, è una società a maggioranza privata.  Forse è questa la chiave per comprendere lo stallo attuale. E’ possibile sostenere che la politica aspetti una mossa del socio privato – gli imprenditori Zincone – che potrebbe decidere di rinnovare anzitempo il consiglio di amministrazione. Non è uno scenario peregrino. Come non è da escludere – ipotesi tuttavia remota – che Gesap possa decidere alla fine di mettere sul mercato il 20 per cento delle quote che detiene di GH Palermo per fare cassa.

 

 

 

 

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