Con un post al vetriolo Gianfranco Miccichè presidente dell’Assemblea regionale siciliana entra nel dibattito e nello scontro sulla vicenda della nave Diciotti ormai da quattro giorni nella banchina del porto di Catania con sopra 150 migranti salvati nel mar Mediterraneo.

La replica della Lega: “Dichiarazioni stupefacenti”.

“Matteo Salvini, dici di non temere l’intervento del Presidente della Repubblica, quello del Primo Ministro, o quello di un Procuratore. – scrive Miccichè su Facebook – Io non ti auguro un’indagine per sequestro di persona. Ti auguro di riuscire a provare vergogna.

Non so come tu riesca a dormire al pensiero di quanta sofferenza si stia procurando nel tuo nome.
Salvini, non ti stai comportando da Ministro di una democrazia occidentale, civile: non stai difendendo i confini d’Italia, perché persino l’ultimo dei soldati in guerra avrebbe pietà di un civile inerme, ferito, indifeso.

Salvini, non agisci così perché intollerante o razzista. Perché nel lasciare 150 persone per tre giorni in balìa di malattie e stenti su una nave non c’entra niente la razza o la diversità, c’entra l’essere disumani, sadici. E per cosa poi, per prendere 100 voti in più?

Salvini, fattene una ragione, non sei razzista: sei solo stronzo”.

Ecco la replica della Lega in Sicilia. “In merito al post pubblicato sui social dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, col quale ha inteso scagliarsi contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini, non possiamo che esprimere sentimenti di vergogna per i toni violenti e il linguaggio indecoroso che offende l’intero parlamento siciliano, un senato tra i più ricchi di storia al mondo.

Conoscendo bene il soggetto, pur trattandosi di dichiarazioni stupefacenti non siamo invece meravigliati della sua condotta, considerato che ci troviamo di fronte ad uno dei principali protagonisti in negativo della storia politica siciliana.

E le condizioni in cui versa la nostra splendida Isola dopo che costui negli ultimi trent’anni ha ricoperto quasi tutte le cariche istituzionali esistenti, lo testimoniano da sè.

Lui che da sempre è stato un esempio negativo per la politica siciliana si permette oggi di attaccare chi sta dando una svolta vera a questo paese. Speriamo che il presidente Musumeci non faccia passare in silenzio questa inqualificabile aggressione verbale sferrata dalla seconda carica istituzionale della Regione siciliana”.