“Sono talmente incazzato per il fatto che quando ho detto che dovevamo vaccinarci siamo stati presi per il culo. Sono talmente incazzato che vorrei ammazzare qualcuno”.

Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha perso le staffe dopo che il Covid19 ha bloccato anche la Finanziaria regionale siciliana.

Un caso di Covid19 viene scoperto all’improvviso e comunicato durante i lavori della manovra finanziaria e i lavori si fermano.

“Era sicuro che con questo tipo di lavoro noi saremo stati contagiati – ha aggiunto urlando Miccichè – Era matematico. Ma siamo la casta. Ci sono i poveri, gli avvocati, i magistrati, ci sono tutti e noi siamo la casta di merda. Io rischio la vita e tanti di noi. La seduta è conclusa”.

Una comunicazione che ha costretto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, a chiudere immediatamente la seduta parlamentare e mandare tutti a casa. Si ferma dunque, il percorso della Legge di stabilità gelando le speranze della maggioranza che voleva giungere ad approvazione in queste ore e chiudere la partita nel fine settimana. Ma la sorpresa impedirà alla Finanziaria di andare in gazzetta ufficiale il 3 aprile come si sperava.

Esercizio provvisorio fino al 30 aprile

Lo si voleva evitare a tutti i costi ma con lo stop alla manovra deciso dal presidente Gianfranco Miccichè in raccordo col governatore Nello Musumeci, per causa di forza maggiore e i tempi lunghi per la ripresa dei lavori parlamentari, si ricorrerà alla proroga dell’esercizio provvisorio, scaduto il 28 febbraio scorso. Se ne è discusso subito a Palazzo dei Normanni per evitare un blocco troppo prolungato della spesa. Anche l’accordo con Roma potrebbe non essere un ostacolo vista proprio la causa di forza maggiore. Alla fine è stata varatoa in fretta e furia una proroga di due mesi fino al 30 aprile visto che un mese solo essendo già oggi il 26 marzo sarebbe servito a poco venendo a scadere mercoledì. Nonostante la lunga proroga c’è però l’impegno di tutti a cercare di giungere ad approvazione della manovra entro Pasqua.

La seduta già sospesa oggi per motivi diversi

Già oggi la seduta era stata sospesa a causa di polemiche e scontri quando è scoppiata la bufera sullo stipendio del portavoce del Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. La norma approvata nel pomeriggio nascosta nelle pieghe della legge di stabilità siciliana riguardava la giornalista ed ex eurodeputato del Pd Michela Giuffrida che si è vista portare lo stipendio annuo oltre i 100 mila euro.

Norma approvata per un solo voto

La norma è passata per un solo voto, con 27 favorevoli e 26 contrari. Contro hanno votato i deputati del M5s, del Pd e Claudio Fava. Dodici i parlamentari che non hanno votato pur risultando presenti, tra cui due assessori regionali (altri due invece hanno votato a favore) e sei onorevoli di maggioranza.

Scoppia il caos in aula

Immediatamente è scoppiato il caos “Vergogna… vergogna” è il grido che si è alzato dai banchi del M5s all’approvazione dall’articolo. “E’ scandaloso che il portavoce del presidente, in un momento in cui c’è gente che non riesce a fare la spesa, guadagni più di un primario impegnato a contrastare il Covid19 o quasi quanto un dirigente generale della Regione che ha responsabilità amministrative e anche penali”, aveva detto prima del voto il deputato pentastellato Giorgio Pasqua. Dopo il voto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè è stato costretto a sospendere i lavori sulla manovra.

L’aula era ripresa dopo poco

Poco dopo, però, era tornato il ‘quasi’ sereno e si sperava di riuscire a chiudere in nottata o domattina per poi allineare bilancio e finanziaria. Ma poco prima delle 20 la brutta sorpresa. C’è un caso Covid19, tutti a casa e sanificazione. I deputati saranno convocati a casa quando sarà possibile riprendere

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