Mentre Luca Sammartino annuncia all’Ars l’arrivo di un provvedimento per il rilancio dell’editoria siciliana, al Giornale di Sicilia è crisi nera. Si è coclusa ieri la due giorni di sciopero indatta dai poligrafici delle testata siciliana. e i sindacati ora gridano il proprio “No allo smantellamento” ma anche al trasferimento della produzione a Messina.
“Abbiamo incontrato il sindaco di Palermo per cercare soluzioni alla drammatica vertenza che rischia concretamente di svuotare il Giornale di Sicilia con la scelta di portare la produzione del quotidiano a Messina. Questo è il dramma dei 31 esuberi dei poligrafici annunciati dall’azienda S.E.S, società editrice della Gazzetta del Sud: creare un polo unico nella città dello Stretto, dove già il Giornale di Sicilia viene stampato. Per Palermo è gravissimo: significa perdere un pezzo fondamentale della sua cultura”.
“I lavoratori poligrafici – aggiunge il Maurizio Rosso – hanno fatto altri due giorni di sciopero per fare conoscere a tutti il dramma che stanno vivendo e per sottolineare ai cittadini, al sindaco, alla regione e a tutte le istituzioni il depauperamento culturale che ammanta sempre più questa città. La Slc continuerà nella sua lotta spasmodica perché oltre alle necessità che riguardano la sopravvivenza dei lavoratori siano garantiti, in una società civile e libera, gli strumenti fondamentali dell’accesso alla cultura e al diritto all’informazione, alla stregua di tutte le città europee. Ci appelliamo a tutte le istituzioni, e al presidente della Repubblica, per obbligare l’azienda a investimenti concreti e piani industriali seri che possano consolidare e radicare il lavoro a Palermo”.
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