Oggi si celebra la Giornata mondiale contro l’abuso sugli anziani, istituita nel 2006 dalla Rete internazionale per la prevenzione degli abusi sugli anziani (INPEA) e, successivamente, nel 2011, ufficialmente riconosciuta anche dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite secondo cui il ruolo degli anziani è fondamentale per il mantenimento di una società sana. I loro diritti umani sono garantiti dall’articolo 2 della Costituzione (principio fondamentale dell’inviolabilità dei diritti dell’uomo) e dall’articolo 25 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di partecipare alla vita sociale e culturale).

Gli anziani sono memoria storica vivente, fonte inesauribile di conoscenza e saggezza utile sia per la famiglia che per l’intera comunità, talvolta anche garanti dell’unità familiare e del sostentamento economico di figli e nipoti, nonché principale sostegno alla carriera dei figli-genitori.

“Gli anziani e i vecchi hanno bisogno di attenzioni e affetto. E invece i numeri ci dicono che gli abusi a loro danno sono spaventosi, tanto nelle strutture pubbliche quanto tra le mura domestiche. Chi lo fa commette un crimine! E le proiezioni basate sulla tendenza all’invecchiamento della popolazione preannunciano purtroppo un acuirsi del triste fenomeno. Per questo stiamo lavorando, almeno in Sicilia, a moltiplicare gli sforzi per migliorare le politiche sociali e sanitarie a sostegno delle generazioni anziane con il “Progetto Terza età”, che prevede più controlli, maggiore coinvolgimento e una sana prevenzione, ricordandoci che la vecchiaia non rappresenta il tramonto di una vita, ma il futuro, il passaggio del testimone, la trasmissione di un’esperienza preziosa per le generazioni più giovani”, lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in occasione della  Giornata mondiale contro l’abuso sugli anziani.

Gli anziani sono un patrimonio prezioso e vanno tutelati, con standard di protezione più elevati, e valorizzati dalle giovani generazioni per evitare che la vecchiaia diventi uno stato di mera sopravvivenza senza scopi, né stimoli né apprezzamenti.