All’indomani del giovedì nero dell’Ars che ha portato ad approvare una manovra finanziaria quater decimata con la bocciatura di 17 articoli importanti ed ha segnato una spaccatura profonda che divide il centrodestra in due è pesantissimo il giudizio sull’accaduto dell’ex Presidente della Regione e oggi segretario nazionale della Dc Totò Cuffaro.
Le parole di Cuffaro
“Machiavelli professava che il fine giustifica i mezzi. Ma di fronte allo spettacolo offerto ieri dall’Assemblea regionale c’è da riflettere non solo sugli assai discutibili mezzi messi in opera, ma
ancora più sul loro reale fine” dice Cuffaro.
“Ciò che sembra apparire con sufficiente chiarezza, al riguardo, è – continua Cuffaro – la volontà di anteporre ad ogni altra valutazione sulle urgenze – che in questo momento segnano le attese del tessuto sociale ed economico siciliano – logiche parziali e dal fiato corto, che alimentano il discredito sul Parlamento regionale e sulla politica che in esso si pratica, insieme alla conseguente sfiducia dei cittadini verso la rappresentanza elettorale e degli stessi partiti”.
Attoniti da grettezza sociale e falsi amici
“Quanto accaduto in Aula lascia attoniti. Gli interventi di ieri e le interviste apparse oggi sulla stampa – prosegue Cuffaro -, manifestano una totale grettezza sociale prima che politica, della quale assume valore simbolico la bocciatura di norme come quella sulla fiction dedicata a Biagio Conte, quella relativa al South working, i laghetti collinari, la legge sull’editoria, ecc… I falsi amici sono come quei commensali che si sfilano opportunisticamente da un consesso, idealmente condiviso, per aggregarsi ad altro, reputato temporaneamente più vantaggioso. A loro vorrei dire che siamo tutti partecipi del deserto di umanità di questo mondo politico e il meglio che possiamo augurarci è
recuperare un rapporto leale. Forse, occorre evocare l’idea di coscienza politica, evitando che chi ne possiede una possa avvertirla come uno svantaggio o una prigione. È la necessità che mi porta a usare parole sincere, sperando così che possano cadere le maschere e far vedere i
volti e con esse le intenzioni”.
Bene il rientro per il voto finale deciso da Schifani
“Bene ha fatto il Presidente Schifani dopo il non proficuo tentativo di far sì che in Aula non ci fosse più il numero legale che avrebbe avuto il merito di fermarsi per riflettere, a far rientrate FI DC e Lega. Altrimenti, vista l’astensione delle opposizioni sul voto finale della manovra, saremmo arrivati al paradosso che, dopo aver approvato a colpi di voto segreto alcune cose poco edificanti e bocciate cose importanti, la Finanziaria non sarebbe stata approvata. Danno al danno per le cose
buone che erano state approvate”.
L’appello agli uomini di buona volontà
“Mi auguro e spero, con forza, che se anche non dovessimo avere remore a difendere le scelte fatte, ci sia sempre spazio per correggere errori compiuti. È la nostra politica, la politica che crediamo utile per la nostra Sicilia e per la quale invitiamo chi ne abbia davvero a cuore le sorti a spendersi”, conclude Cuffaro.




Commenta con Facebook