Non è ancora Natale per il governo della Regione siciliana. La vicende dell’Ars che prosegue a rilento nella predisposizione dei propri organi interni a causa di guerre intestine e spaccatura nel Pd e di una certa litigiosità fra i partiti della maggioranza anche se certamente di livello molto inferiore rispetto alla faida Pd, hanno distratto dalle questioni di giunta ma l’esecutivo non ha smesso di lavorare.

Così oggi il Presidente Musumeci ha convocato la sua giunta a Palazzo d’Orleans nonostante la giornata di sabato pre natalizio visto che domani sarà la vigilia di Natale. Non c’è tempo da perdere e le feste non possono fermare le emergenze.

Sul tavolo della giunta oggi arriva la prima bozza di esercizio provvisorio senza il quale dal 1 gennaio la spesa regionale anche ordinaria si fermerà del tutto. Gli organi dell’Ars non sono ancora insediati e senza Commissione Bilancio non si potrà trattare il documento trasmesso dal governo che dovrà poi andare a sala d’Ercole per l’approvazione. Ma Musumeci vuole essere pronto in modo che non appena l’Ars eleggerà i suoi organi possa essere messa in atto una procedura spedita.

Il governo spera che alla guida dela Commissione Bilancio possa esserci una fedelissima del governatore ovvero Giusy Savarino. Di lei si è parlato per molti ruoli ma quello che veramente vorrebbe ricoprire è proprio Presidente della Commissione Bilancio senza lasciare, dunque, spazio a Fratelli d’Italia che rivendicano rispetto. In fondo ci sono altre presidenze di Commissione ma questa è importante per l’accessibilità della maggioranza ai conti della Regione che sono uno dei nodi cruciali se non ‘il nodo’.

Intanto oggi in giunta l’assessore all’economia e vice presidente della Regione Gaetano Armao porterà la prima relazione della commissione speciale che ha insediato per analizzare questi conti. Sorprese ce ne sono poche, al contrario ci sono le conferme di tanti allarmi lanciati in queste settimane e mesi.

Una novità è l’effetto della mancata ratifica dell’accordo Stato – Regione sulla riscossione del bollo che costerebbe alla Sicilia 200 milioni di euro di minori entrate. Ci sono poi le conferme ai buchi di bilancio, alla sovraesposizione debitoria e la criticità della non corretta quantificazione del patrimonio della Regione anche e soprattutto a livello immobiliare, che impedisce di avere una situazione patrimoniale chiara anche nei rapporti con il mondo creditizio.

Oggi, però, inizialmente, il problema della giunta sarà quello di approvare un esercizio provvisorio snello che permetta di non bloccare la spesa della Regione e scegliere se farlo per due o tre mesi. E’ più probabile che si ricorra ad una proroga fino al 31 marzo anche se la tendenza è quella di non prolungare più dello stretto indispensabile il regime autorizzatorio che non fa mai bene alle casse regionali soprattutto in questo momento di grande difficoltà dei conti.

Dopo bisognerà fare un bilancio completo con scelte serie e guardare anche al personale, altro vero nodo. Sembra, infatti, che non ci siano le condizioni per i concorsi sbandierati dal precedente governo e di cui si è parlato anche in campagna elettorale. Ma questa è un’altra storia