“Non è  scandalo sospendere il reddito di cittadinanza a chi è in condizioni di lavorare. Per, ad esempio, ad un under 40 che è perfettamente in grado di dare il proprio contributo produttivo alla società. Si tratta di rispettare chi lavora come, ad esempio, un operatore di mercatini rionali e Fiere che si alza alle 4 del mattino per andare a guadagnare 50 o 100 euro a 200 chilometri di distanza. Chi può dia il suo contributo lavorativo, non è pensabile che lo Stato dia 780 a tempo indeterminato che poi è lo stesso stipendio di un operatore del call centro di Paternò che lavora 5 ore al giorno”.
Lo ha detto il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno rispondendo a chi gli domandava se condivide la scelta del governo nazionale di sospendere il reddito di cittadinanza ad un’ampia platea di beneficiari, buona parte dei quali in Sicilia.
L’occasione è stata data dalla cerimonia del ventaglio ovvero l’omaggio che la stampa Parlamentare fa al Presidente dell’Ars ogni anno. Questo è il primo ventaglio del Presidente Galvagno.

Mai sottratti al confronto, gli incendi

“Non ci siamo mai sottratti al confronto e continueremo a farlo su tutto” ha ribadito Galvagno che ha accettato ogni sorta di domanda. Sugli incendi, ad esempio “Il governatore Renato Schifani verrà in aula a riferire sulle emergenze incendi quando avrà le relazioni da parte della Protezione civile e dagli assessorati, anche rispetto alla quantificazione dei danni. Mi sembra la cosa più giusta da fare. Nessuno vorrà sottrarsi alle eventuali responsabilità. Venire in aula tanto per essere presente non ha senso”.

Allarme perdita fondi europei per oltre un miliardo

“Sentirò nel pomeriggio il governatore Renato Schifani” in merito all’allarme sulla spesa dei fondi europei lanciato oggi dal ‘Giornale di Sicilia’, secondo cui la Sicilia rischia di perdere 1 miliardo di euro di fondi comunitari. “Quella dei fondi europei è la più grande scommessa per la Sicilia – ha spiegato Galvagno – mi confronterò col governatore per capire, con gli uffici, come usare ogni centesimo ricevuto da parte della comunità europea. Se quelle risorse dovessero andare in fumo sarebbe un pugno nello stomaco per tanti imprenditori – prosegue il presidente dell’Ars -. Dobbiamo creare tutte le condizioni affinché questo non avvenga. Siamo pronti a lavorare per scongiurare questo rischio”. Galvagno ha poi concluso: “C’è grande allarme, perdere quei fondi sarebbe uno spreco che la Sicilia non può permettersi. Dobbiamo spendere queste risorse entro i tempi previsti”.

Obiettivo finanziaria a dicembre

“L’obiettivo, insieme con il governo regionale, è quello di approvare la manovra di bilancio entro il 31 dicembre. Ci sono i tempi per portare avanti il documento. Abbiamo già votato il Defr, ci sono quindi buoni presupposti”. Il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, si augura di dare così risposte alle imprese e ai siciliani sbloccando rapidamente la spesa ed evitando, nel 2024, quel che è accaduto nel 2023

Il ventaglio

L’omaggio scelto quest’anno dai cronisti parlamentari è un ventaglio dei primi del ‘900 dipinto a mano su legno. Raffigura una scena di corrida, con al centro un matador seduto che osserva un toro mentre dagli spalti dell’arena si assiste all’evento. “E’ una metafora del delicato ruolo che svolge il presidente dell’Assemblea regionale siciliana con l’auspicio che la più alta carica di Palazzo dei Normanni possa prendere per le corna le riforme e le leggi che servono alla Sicilia” ha spiegato il Presidente dei cronisti Parlamentari Alfredo Pecoraro.

I numeri dell’Ars

Il presidente dell’Ars ha voluto anche presentare un rapporto sull’andamento dell’ars aggiornato rispetto a quello fatto in occasione dei primi sei mesi di attività

Il rapporto parla di 174 ore di lavoro contro le 153 della precedente legislatura anche se quella si era insediata un mese dopo circa, di 517 disegni di legge presentati di cui 32 di iniziativa governativa. Di 11 leggi approvate contro 12 di cui sei di iniziativa governativa; di 308 sedute di commissioni, un numero maggiore della legislatura precedente. In sintesi dati sovrapponibili nei primi 8 mesi di lavoro a quelli dei primi 8 mesi della legislatura precedente.

Ma l’innovazione più importante riguarda la digitalizzazione del lavoro d’aula “L’aver fornito i tablet in aula a tutti i deputati è stata una riforma importante, una intuizione che ha dato i suoi frutti – ha detto Galvagno – il lavoro è più veloce, sono scomparsi i foglietti volanti con le fotocopie degli emendamenti. Tutto è a disposizione di tutti in tempo reale”.

Il prossimo passo sarà un software di riconoscimento vocale che taglierà anche i tempi per i resoconti stenografici d’aula e per i9 verbali delle sedute

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