“Il grave episodio di Terrasini dove un ex percettore di Rdc ha minacciato di dar fuoco alla stanza del sindaco, dà la misura della tensione di queste ore”. Lo dice il presidente degli Assistenti sociali dell’Isola, Giuseppe Ciulla che da giorni è in costante contatto con il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine Gianmario Gazzi.

Questa mattina Ciulla ha inviato una nota urgente al presidente della Regione, all’assessore regionale alla Famiglia, all’Anci, ai Prefetti e al direttore regionale dell’Inps per comunicare “l’allarme che arriva dai territori” e chiedere interventi urgenti.

Nella nota Ciulla sottolinea come il testo del messaggio inviato dall’Inps riporti la dicitura ‘‘in attesa della presa in carico dei Servizi Sociali’’, scaricando sui Servizi dell’Ente Locale qualunque responsabilità di accertamento e soluzione immediata  e generando nelle Persone non più beneficiarie di RdC particolare rabbia e aggressività nei confronti degli Assistenti sociali.

Ciulla “Forte pressione sui servizi sociali territoriali”

“Il risultato – dice Ciulla – è una forte pressione sui Servizi Sociali Territoriali e in particolare sugli Assistenti sociali carenti ancora in molte aree della Sicilia (ben sotto i parametri LEP di 1 assistente sociale ogni 5000 abitanti) e che si troveranno a gestire migliaia di situazioni di persone, tra i 18 e i 59 anni, sconosciute perché, fin qui, prese in carico da Anpal o dai Centri per l’Impiego. Tutto questo in una tra le regioni che ha visto la sospensione del RdC ad un altissimo numero di beneficiari: a Palermo 11.573, a Catania 9000, a Trapani 3144 e Agrigento 2986…”.

“Intervento immediato”

Alla fine della nota il presidente degli Assistenti sociali auspica un intervento immediato a tutela di tutti i colleghi e delle Persone. “Siamo convinti che la povertà, così come gli abusi per l’uso distorto di una misura di sostegno al reddito  e di contrasto alla povertà – dice Ciulla – non si eliminano con provvedimenti molto, troppo spesso, improvvisati e soprattutto non risolutivi. Restiamo a disposizione per ogni interlocuzione utile alla soluzione della problematica”.

Di Paola “Innescata bomba sociale”

“Quanto accaduto a Terrasini, dove un uomo che ha perso il reddito di cittadinanza ha fatto irruzione nella stanza del sindaco minacciando di dare fuoco a tutto con la benzina, è la plastica rappresentazione della bomba sociale che il governo Meloni potrebbe avere innescato. Piuttosto che dichiarare guerra alla povertà, il governo nazionale, con la cancellazione del reddito per migliaia di famiglie che diventa operativa da domani, ha dichiarato guerra ai poveri, e questo è inaccettabile, oltre che inumano. Solo in Sicilia 37 mila famiglie rischiano di finire sul lastrico”. Lo afferma il coordinatore regionale M5S e vicepresidente dell’Ars, Nuccio Di Paola che ha presentato un’interpellanza al presidente della Regione, Schifani, per chiede soluzioni in grado di dare una mano ai siciliani in gravi difficoltà economiche.

Oltre 37mila famiglie siciliane in difficoltà

“Da domani – dice Di Paola – oltre 37 mila famiglie siciliane, il più alto numero tra le regioni italiane, saranno abbandonate a se stesse. A Palermo le sospensioni saranno11.573, a Catania 8974, a Trapani 3144, ad Agrigento 2986, a Siracusa 2844 e numerose saranno nelle altre province. Purtroppo non sono semplici numeri, ma famiglie che dall’oggi al domani saranno in emergenza e non sapranno più come mettere un piatto in tavola. Mancheranno risorse non solo nelle tasche dei siciliani, ma anche incassi nei negozi e nelle attività commerciali di prossimità. La Meloni prova a cancellare da Roma con un SMS i poveri, ma in realtà li trasferisce alle Regioni, quasi tutte governate dal centrodestra, totalmente impreparate a gestire la situazione. Le Regioni passeranno la parola ai Comuni che sono senza fondi e senza personale”.

“In prima fila per difendere i più fragili”

Di Paola aggiunge: “Come M5S, a tutti i livelli, da sempre siamo in prima linea a difesa dei più fragili, convinti come siamo che una società inclusiva sia una società migliore. Ricordo ancora la manifestazione nel dicembre 2022 a Palermo con il presidente Conte proprio contro l’abolizione del Rdc e la manifestazione a Roma per dire #bastaviteprecarie”.

“La cosa assurda – conclude Di Paola – è che parte della politica che sostiene il governo Meloni ora finge di prendere le difese dal Reddito di cittadinanza, spaventata dal contraccolpo in termini di consensi che questa assurda scelta potrebbe portare con sé”

Dipietro, “famiglie nel panico, sindaci esposti alla rabbia”

“Trovo francamente inaccettabile il metodo con cui il governo ha comunicato ai fruitori del reddito di Cittadinanza la cessazione del sostegno, gettando nella disperazione centinaia di famiglie, spesso con bambini”. Questo il commento del sindaco di Enna, Maurizio Dipietro sulla cessazione del reddito di cittadinanza che ha interessato, nel solo territorio ennese, tra capoluogo ed altri Comuni della provincia, circa 5 mila persone. Lo racconta Vivienna.

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