Aveva avuto appena notizia che avrebbe perso il reddito di cittadinanza e fa irruzione al Comune di Terrasini. Entra nella stanza del sindaco e la cosparge di benzina, quindi minaccia di dar fuoco a tutto, compreso lui all’interno della stanza stessa. E’ quello che è accaduto questa mattina al municipio Terrasinese. Sono stati attimi di grande paura e panico, il segretario generale Cristofaro Ricupati ha cercato di dialogare ed ha utilizzato un estintore. Alla fine il presidente del consiglio Marcello Maniaci è riuscito a far desistere l’uomo dal gesto disperato.

L’intervento di carabinieri e ambulanza

Immediato l’arrivo anche dei carabinieri e di un’ambulanza del 118. L’autore del gesto, un 60enne disoccupato, ha dialogato con il presidente dell’assise. Al loro arrivo i militari dell’Arma e i sanitari lo hanno accompagnato all’ospedale di Partinico per accertamenti. La persona è da subito apparsa in forte stato confusionale e particolarmente alterata.

Sindaco: “Messaggi distorti”

“Stanno passando dei messaggi distorti in questi giorni – afferma il sindaco Giosuè Maniaci – in cui i percettori che si sono visti decadere il reddito di cittadinanza vengono sollecitati a rivolgersi ai Comun. E’ chiaro che i Comuni da soli, se non c’è uno strumento legislativo, se non c’è il governo, se non c’è un intervento della Regione, non possono essere in grado di aiutare tutte queste famiglie che hanno goduto del beneficio. Come sindaci ogni giorni ci battiamo con l’obiettivo di creare economia ed è quello che stiamo facendo dalla mattina alla sera. Ma è evidente che non possiamo soddisfare la singola richiesta di un soggetto. Con questa persona abbiamo anche cercato un confronto nel tempo e gli sono state anche offerte delle occasioni di lavoro ma ha evidenziato di essere impossibilitato per una serie di presunti problemi fisici”.

Ed ancora “Ci sono giornate che ti lasciano con l’amaro in bocca e oggi è una di queste. La cronaca dei fatti la stanno riportando un po’ tutte le testate giornalistiche ma le sensazioni, le preoccupazioni, l’impotenza di fronte a questi avvenimenti ve la racconto io. Purtroppo il soggetto in questione, un nostro concittadino, che abita al villaggio dei pescatori, e che tutti conosciamo, stamattina per l’ennesima volta si è presentato per chiedere soldi, alludendo al fatto che da domani non percepirà più il reddito di cittadinanza e che per questa motivazione io come sindaco lo dovevo sostenere altrimenti avrebbe dato fuoco a tutto”.

Il primo cittadino prosegue nel racconto: “Poco dopo, in mia assenza, dalle parole è passato ai fatti, è entrato nella mia stanza ha versato della benzina sul pavimento e con un accendino in mano ha minacciato di appiccare il fuoco. Adesso la riflessione che voglio fare insieme a voi è questa: È possibile che i comuni devono essere sempre l’ultima ruota del carro, è possibile che noi dobbiamo essere presi di mira da un cittadino che viene, ricatta e minaccia, è possibile mai che i nostri servizi sociali e affari sociali devono far fronte a tutte queste richieste senza strumenti legislativi ed economici, è possibile che nonostante lo avessi avvisato che stavo chiamando i carabinieri lui non si è per nulla preoccupato perché non aveva timore delle forze dell’ordine?”.

“Ecco perché sono deluso e amareggiato, non per l’accaduto in sé ma per l’impotenza di un sindaco, di un amministratore che ogni giorno deve affrontare e cercare di risolvere questi problemi. Poi ci sono tanti altri concittadini che vivono una situazione di disagio economico e con dignità ed educazione si fanno aiutare in silenzio, è proprio per loro andiamo avanti a testa alta sempre a disposizione dei nostri concittadini sempre per migliorare il nostro paese”.

Cosa accade da oggi con i percettori

Dall’1 agosto il governo nazionale ha deciso di interrompere l’elargizione del reddito di cittadinanza per quei soggetti che risultano essere in grado di poter lavorare. Resta confermato invece per determinate categoria svantaggiate, quindi chi ha a carico minori e disabili, o chi ha più di 60 anni.

Di Paola: “Innescata bomba sociale”

“Quanto accaduto a Terrasini, dove un uomo che ha perso il reddito di cittadinanza ha fatto irruzione nella stanza del sindaco minacciando di dare fuoco a tutto con la benzina, è la plastica rappresentazione della bomba sociale che il governo Meloni potrebbe avere innescato. Piuttosto che dichiarare guerra alla povertà, il governo nazionale, con la cancellazione del reddito per migliaia di famiglie che diventa operativa da domani, ha dichiarato guerra ai poveri, e questo è inaccettabile, oltre che inumano. Solo in Sicilia 37 mila famiglie rischiano di finire sul lastrico”. Lo afferma il coordinatore regionale M5S e vicepresidente dell’Ars, Nuccio Di Paola che ha presentato un’interpellanza al presidente della Regione, Schifani, per chiede soluzioni in grado di dare una mano ai siciliani in gravi difficoltà economiche.

“Da domani – dice Di Paola – oltre 37 mila famiglie siciliane, il più alto numero tra le regioni italiane, saranno abbandonate a se stesse. A Palermo le sospensioni saranno11.573, a Catania 8974, a Trapani 3144, ad Agrigento 2986, a Siracusa 2844 e numerose saranno nelle altre province. Purtroppo non sono semplici numeri, ma famiglie che dall’oggi al domani saranno in emergenza e non sapranno più come mettere un piatto in tavola. Mancheranno risorse non solo nelle tasche dei siciliani, ma anche incassi nei negozi e nelle attività commerciali di prossimità. La Meloni prova a cancellare da Roma con un SMS i poveri, ma in realtà li trasferisce alle Regioni, quasi tutte governate dal centrodestra, totalmente impreparate a gestire la situazione. Le Regioni passeranno la parola ai Comuni che sono senza fondi e senza personale”.

“Come M5S, a tutti i livelli – aggiunge Di Paola – da sempre siamo in prima linea a difesa dei più fragili, convinti come siamo che una società inclusiva sia una società migliore. Ricordo ancora la manifestazione nel dicembre 2022 a Palermo con il presidente Conte proprio contro l’abolizione del Rdc e la manifestazione a Roma per dire #bastaviteprecarie”.

“La cosa assurda – conclude Di Paola – è che parte della politica che sostiene il governo Meloni ora finge di prendere le difese dal Reddito di cittadinanza, spaventata dal contraccolpo in termini di consensi che questa assurda scelta potrebbe portare con sé”.

Articoli correlati