Un lungo corteo paralizza via Notarbartolo prima, poi via Libertà. Sono gli ex Pip che tornano in piazza. Una settimana di scioperi rispetto alla quale siamo solo al terzo giorno.

Il corteo, come i due precedenti, è stato organizzato unitariamente dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil, Ugl, Alba, Alpi, Asud, Cisal, Confintesa, Ursas. I sindacati protestano contro tutta una serie di mancati adempimenti che avrebbero dovuto garantire il contratto di lavoro e la regolarità nei pagamenti.

Al grido di ‘lavoro vero non lavoro nero’, i Pip hanno sfilato per far sentire la propria voce preoccupati come sono dalla situazione di incertezza venutasi a creare.

Una norma regionale fissava entro 60 giorni il passaggio all’ente regionale Resais ma il termine è scaduto. L’assessorato al Lavoro ha pubblicato una circolare in cui indicava il 26 novembre come termine ultimo se restare nello status di sussidiati o transitare nella Resais, ed entro luglio 2018 la Resais avrebbe dovuto avere l’elenco dei lavoratori da assumere, ma nulla è successo. Di mezzo l’impugnativa della legge da parte del Consiglio dei ministri e nessuna notizia prospettata dalle interlocuzioni con il governo centrale. Inoltre c’è il problema dei pagamenti di novembre e dicembre a rischio per mancanza di fondi e per problemi legati al metodo di pagamento non ancora definito dall’assessorato al Lavoro. Da qui una serie di manifestazioni: è stato proclamato lo stato di agitazione e oggi un corteo è partito dal Politeama verso Piazza del Parlamento.

“I lavoratori non possono restare schiacchiati fra due diverrse norme come sta accandendo – dice Mimma Calabrò segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia – non è possibile continuare a giocare sulla loro pelle chiedendo a gente già stremata da decenni di precariato e maltratta di fare un salto nel vuoto. I lavoratori non sono fastidiosi fardelli di cui disfarsi con stratagemmi inaccettabili”.

Oltre le evidenti difficoltà dovute ad una legge sottoposta a vaglio di legittimità Costituzionale mancano ancora numerosi passaggi prima di pretendere che i lavoratori optino per una soluzione. “Con quali profili professionali e con quale contratto approderebbero in Resais? – si chiede Calabrò – dove sono le risorse necessarie per pagare i contributi di questi lavoratori? Che fine fanno le risorse che  la Regione viene a risparmiare con il pagamento degli assegni familiari da parte di Inps?”

Per tutti questi motivi parte una richiesta urgentissima di convocazione in Commissione Bilancio all’Ars con la presenza di governo e Resais. “Vanno chiarite tutte le questioni contrattuali e di bilancio – conclude Calabrò – e va definito in modo chiaro una volta per tutte il percorso perché i lavoratori non sono pacchi che si spostano da qui a lì a piacimento e soprattutto pretendono di essere rispettati come persone, cosa che l’amministrazione sembra dimenticare”

“Si tratta di lavoratori che non hanno contributi previdenziali versati e quei pochi diritti che hanno ottenuto come
la possibilità di fruire della 104, delle ferie, della malattia e della maternità li hanno avuti solo grazie alle battaglie Sindacali”

Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, spiega che “la questione della stabilizzazione dei Pip è irrisolta, la norma è rimasta solo carta straccia. Il tempo stabilito in 60 giorni per la formalizzazione dell’adesione dei lavoratori è ormai scaduto senza che il governo regionale abbia convocato le parti per definire, attraverso le organizzazioni che rappresentano i lavoratori, le regole contrattuali da applicare e le modalità di accesso con la specifica dei termini del contratto individuale da sottoscrivere. E’ incredibile pensare che i lavoratori del bacino possano transitare alla cieca alla Resais senza avere chiaro il loro status giuridico e contrattuale. Ritengo sia diritto di qualsiasi lavoratore avere contezza della propria condizione lavorativa. La protesta ha l’obiettivo di avviare il tavolo di concertazione con il governo regionale per affrontare compiutamente la questione del passaggio alla Resais ma anche la questione del pagamento regolare dei sussidi ancora irrisolta”.

Domani un altro sit-in è previsto dalle 9 davanti all’Ars.. Giovedì un corteo partirà dall’assessorato al Bilancio e si dirigerà fino alla Prefettura. Venerdì altro sit-in tutto il giorno davanti a Palazzo dei Normanni. Nel pomeriggio la notizia che i lavoratori sono stati convocati per domani pomeriggio alle 16 in commissione Bilancio. Resta infatti da sciogliere anche il nodo delle risorse stanziate.