Prosegue con Paolo Canevari la seconda edizione di Sacrosanctum. L’appuntamento è per venerdì 5 gennaio alle ore 19:00 nello splendido contesto dell’oratorio di san Mercurio di Palermo.
Si celebra con l’opera GOD YEAR l’avvento del nuovo anno, la fine di un ciclo di feste calendariali e momento per eccellenza votato al cambiamento e all’impermanenza.
Traendo spunto da un immaginario culturale condiviso, Canevari incrocia simboli e icone della cultura contemporanea con momenti di riflessione storico-politica di ampio respiro globale. Le sue opere, dal forte impatto visivo, si aprono a una riscrittura non convenzionale del quotidiano, in bilico tra recupero di memoria e propensione all’effimero.
A cura di Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto, l’esposizione è sostenuta e organizzata dall’Associazione Amici dei Musei Siciliani. Resta invariato l’obiettivo della rassegna, convertire piccole donazioni in necessari interventi di manutenzione e restauro.
Formatosi in ambito scultoreo, Paolo Canevari (Roma, 1963) considera la sua opera come un processo per convertire lo stato passivo della mente in atto energetico, creativo. Tra il 1989 e 1990 vive a New York dove allestisce le prime mostre, tra cui la prima personale Rocce.
Fin dai primi anni Novanta predilige come materiale d’impiego la gomma delle camere d’aria e degli pneumatici, sviluppando un linguaggio personale in grado di riconnettere le immagini simbolo del quotidiano a un tessuto sociale e a una coscienza storico-politica di respiro universale. Negli stessi anni espone in svariate collettive a Los Angeles, Parigi, Kiev, Vienna, Francoforte, Dublino, Ginevra, Taiwan e Liegi oltre che a Bologna, Roma, Milano, Prato, Napoli, Spoleto e Venezia. Nel 1999 partecipa alla XIII Quadriennale di Roma (Palazzo delle Esposizioni).
Numerose sono le personali allestite tra il 2000 e il 2002 a Roma (Galleria Stefania Miscetti), Bangkok (Center for Academic Resources, Chulalongkorn University), Parigi (Galerie Cent8), Siena (Palazzo delle Papesse – Centro Arte Contemporanea) e Milano (Galleria Christian Stein). Nel 2002 edizioni CHARTA dedica all’artista una monografia con testi di Andrea Camilleri, Mario Codognato, Doris von Draten, Chrissie Iles e Valerio Magrelli. Tra le altre sedi, ha esposto al P.S.1 di NY (Welcome to OZ, 2004); al MART di Trento e Rovereto (Rubber Car, 2006); alla Biennale del Whitney Museum of American Art (Peace Tower, 2006); al MACRO di Roma (Paolo Canevari – Nothing from Nothing, 2007); al MoMA di NY (Raw – War, 2008); al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (Paolo Canevari – Nobody Knows, a cura di Germano Celant, 2010); alla GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (Odi et Amo, 2010) e alla 52ª Biennale Internazionale di Venezia (2007), con il video Bouncing Skull, opera che entrerà nel 2008 a far parte della collezione permanente del MoMA di NY.
Dal 2011 dà avvio alla serie “Monumenti alla Memoria”, una ricerca basata sui linguaggi tradizionali dell’arte e sul rapporto che intercorre tra opere e memoria collettiva. Del 2011 è anche la personale Decalogo, allestita al Drawing Center di NY.
I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private. Tra queste, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato; il MoMA di NY; la Fondazione Louis Vuitton pour la création di Parigi; il Cisneros Fontanals Art Foundation di Miami; il Macro di Roma; il MART di Trento e Rovereto; la Johannesburg Art Gallery di Johannesburg; l’Istituto Nazionale per la Grafica Calcografia Nazionale di Roma; la GNAM di Roma; il Perna Foundation di Capri; l’Olnick Spanu Art Program Garrison di NY.
Inaugurazione: 05 gennaio 2018, h 19:00. Ingresso gratuito
Esposizione: 05 gennaio – 9 febbraio 2018
Orario: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00
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