Giuseppe Comnpagnone, deputato catanese, è il nuovo Presidente del gruppo dei Popolarie Autonomistui, un dei gruppi di centro che fanno parte della coalizione che sostiene Nello Musumeci , gruppo al quale derisce nche l’assessore regionale alla Formazione Professionale e all’Istruzione Roberto Lagalla.

Compagnone è stato votato all’unanimità ad eccezione, naturalmente del capogruppo uscente. Una scelta di turn over che sembra essere parte integrante delle grandi manovre in corso all’Ars con una sequenza infinita di cambi di casacca nelle ultime settimane, tutti anticipati da BlogSicilia e poi in parte ufficializzati, altri ancora in itinere.

Ad agitare i cambiamenti da una parte c’è la rinnovata attrattiva esercitata da Forza Italia e dall’altra parte la fuga del centro forse anche per effetto dell’annunciata rinascita di una democrazia cristiana siciliana il cui ispiratore sarebbe Totò Cuffaro.

E le vocidiaddio di Pullara al gruppo siinseguono da qualche tempo. C’era perfino chi lo dava non solo in uscita dal gruppo degli Autonomisti e Popolari per restare al centro ma in un’altra formazione, manche chi ipotizzava un avvicinamento all’area di sinistra al difuori della coalizione.

Lui non ci sta e, appena silurato, risponde “Nessuna uscita verso il centro sinistra resto convintamente nel perimetro del centro destra, più centro che destra” dice senza mezzi termini Carmelo Pullara

“La mia sostituzione – spiega il deputato – da Presidente del Gruppo Parlamentare “Popolari Autonomisti – Idea Sicilia” ha evidentemente origine dalle ultime elezioni amministrative, lette con il mio posizionamento come lesa maestà. Situazione di frizione con gli altri parlamentari del gruppo acuitasi per le mie critiche alla gestione da parte del governo regionale della seconda ondata di pandemia che colpevolmente si vuole sottacere silenziando le voci critiche”.

Pullara lascia intedere la sua destinazione centrista ma la butta in politica ‘pura’ “Sono uomo libero e rispondo a chi mi ha eletto e non a chi distribuisce poltrone. Non mi risulta che ci sia qualcuno che possa dare patenti di appartenenza. Prendo atto serenamente della decisione dei colleghi parlamentari”.

E poi arriva la critica più forte alla gestione del gruppo “Per me fare politica – conclude Pullara- non significa appiattirsi o silenziarsi rispetto a criticità evidenti agli occhi di tutti, in particolar modo nell’ambito della salute pubblica la cui gestione fallimentare e il pericolo per gli operatori sanitari e di cittadini è palese. Se questo è il prezzo da pagare, nessun problema. Conto saldato!”

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